Sospeso a tempo indeterminato. Questa la sentenza degli organizzatori del Comdex, una delle principali fiere dell’ICT mondiali. Emerso sulla scia dell’entusiasmo informatico degli anni ’80, l’expo autunnale di Las Vegas ha per anni catalizzato centinaia di migliaia di visitatori rappresentando per le maggiori aziende non solo una vetrina golosa ma propriamente un appuntamento imprescindibile.
Semplicemente: i tempi son cambiati. Tra le maggiori cause che hanno spinto gli organizzatori ad un anno di riflessione (verso un futuro quantomai incerto) v’è un sostanziale disinteresse da parte dei grandi nomi del settore i quali, presi da un periodo non certo aureo ed attratti di più da altri appuntamenti emergenti, hanno abbandonato a sé la fiera finendo per causarne una inevitabile fine.
David Boucher, responsabile IBM, stende un velo malinconico sull’accaduto commentando: «un’era è passata. È come non avere il Super Bowl». Il Computer Dealers Exposition (ComDEx) è nato nel 1979 e già nel 1983 lasciava il segno: Bill Gates, allora giovane promessa, presentava il suo DOS 2.0 proprio presso i padiglioni della manifestazione. Erano gli anni delle centinaia di migliaia di visitatori. Il 2003 ne ha registrati appena 40 mila, il 2004 non avrà luogo.
Il futuro dell’evento è seriamente in forte pericolo. Se una seria intenzione di rilancio non verrà palesata dai grandi nomi del settore è presumibile una fine ingloriosa della manifestazione a tutto vantaggio di altri appuntamenti emergenti o ormai consolidati quali il CES (Consumer Electronic Show, anch’esso di Las Vegas), o l’europeo Cebit di Hannover.
La rottura non è comunque ancora consumata. Un «Comdex Advisory Board» è stato aperto dall’azienda organizzatrice MediaLive al fine di approcciare un tavolo di trattative alla ricerca di un piano comune ove le diverse necessità possano convergere su un nuovo appuntamento. Nel frattempo il Comdex 2005 rimane in agenda. Un atteggiamento similmente costruttivo è, se non altro, emblema di una doverosa forma di rispetto nei confronti di un periodo storico al quale tutto il settore deve oggi gratitudine.