La geolocalizzazione è qui per rimanere: quello che oggi è un piccolo add on, presto potrebbe diventare parte integrante del browser Mozilla per dotare il software di un valore aggiunto importante in fase di navigazione. La geolocalizzazione, infatti, è la grande promessa propria di Geode: identificare la posizione del navigante significa potenzialmente migliorarne l’esperienza online, anche se in quest’opera dovranno contribuire, pesantemente, anche gli sviluppatori.
Mozilla ha fatto il primo passo. Nei giorni scorsi Geode era stato presentato per raccogliere i primi feedback. Nelle ultime ore Geode è disponibile al donwload (422 Kb) e l’installazione è possibile sulla versione 3 (e successive) di Firefox. L’installazione è completa in pochi secondi, dopodiché per provare il servizio è necessario collegarsi ad uno dei siti che già oggi dimostrano di saper sfruttare la specifica W3C API for Geolocation. Il blog Mozilla punta dritto agli sviluppatori indicando fin dalla presentazione quello che è il codice da utilizzare per sfruttare le qualità dell’add on:
navigator.geolocation.getCurrentPosition(function(pos) {
alert( pos.latitude ", " pos.longitude );
})
Geode è in grado di identificare in pochi secondi quella che è la posizione del navigante sulla superficie terrestre. A differenza del GPS (con cui Geode ha poco o nulla con cui spartire), il funzionamento è garantito anche negli interni ed i tempi di reazione indicativi sono molto migliori rispetto al parallelo servizio legato ai satelliti. I primi risultati sembrano confermare la bontà delle promesse della vigilia: la geolocalizzazione restituisce risultati soddisfacenti (si indica una precisione di circa 10/20 metri) e solo in caso di connessioni problematiche il messaggio «Error getting your position. Mea Culpa!» chiude la comunicazione.
Il potenziale di Geode, soprattutto nel contesto di un software di browsing, è del tutto evidente. vRiconoscere infatti il luogo di navigazione significa comprendere il contesto, le necessità, le opportunità, il tutto calibrato con quelle che sono le abitudini ed i luoghi soliti del navigatore impegnato. I siti di news potrebbero essere ottimizzati, le mappe online sarebbero più rapide nel favorire il ritrovamento di negozi o ristoranti, le ricerche potrebbero essere maggiormente mirate ed infine si potrebbero attivare filtri per i feed in base alla zona.
L’apposito post sul blog Mozilla Labs indica alcuni esempi pratici di quel che potrebbe significare una integrazione di Geode all’interno del proprio browser: Pownce, Fire Eagle, Food Finder ed altri ancora sono solo i primi esperimenti che fanno da apripista ad una tendenza che potrebbe presto farsi standard.
Il futuro della geolocalizzazione in Firefox, comunque, non passerà necessariamente per Geode. Altre soluzioni sono già in fase di test per Firefox 3.1, ma il feedback proveniente da Geode sarà determinante per affinare le soluzioni che i laboratori porteranno nella release indicata. Particolare attenzione, soprattutto, sarà rivolta alla privacy: ad oggi Geode è gestito dai server Skyhook Wireless, i quali garantiscono totale anonimato per i dati in ricezione. Nel momento in cui sarà Firefox a gestire tali informazioni (girando presumibilmente i dati di ritorno a quanti sfrutteranno il browser per ottimizzare i propri annunci pubblicitari), la privacy diventerà uno degli aspetti più spinosi da affrontare. Verrà in aiuto, in quella circostanza, il vantaggio che la geolocalizzazione potrà apportare all’utente, ai suoi servizi ed alla sua esperienza online.
Un apposito Wiki è già stato messo a punto per coloro i quali vogliano seguire l’evolversi del servizio, anche in considerazione del fatto che la prossima implementazione della geolocalizzazione su Firefox utilizzerà le medesime speciifiche W3C richiedendo medesimo codice Javascript.
Le zone coperte dal servizio rimangono tuttavia ad oggi molto poche, sebbene l’improvvisa pubblicità proveniente da Mozilla possa ora dare nuovo ossigeno all’iniziativa. La stessa Shyhook Wireless spiega come la mappatura sia stata resa possibile tramite una capillare azione sul territorio, completata da una libera iscrizione degli access point nel database dell’azienda. Ad oggi il database comprende «decine di milioni» di access point in tutto il mondo, integrando il tutto con i segnali delle antenne telefoniche fino ad avere una sorta di A-GPS avanzato che nella sigla XPS racchiude tutte le suggestioni del nuovo sistema. In Italia la copertura è garantita al momento soltanto nei grandi centri abitati.