La campagna promozionale sul New York Times, per la quale il gruppo Mozilla ha chiesto i finanziamenti direttamente all’utenza del browser open source, non solo ha dato gli esiti sperati ma ha anche spinto il gruppo ad aumentare la posta in palio. La richiesta Mozilla era di 250.000 dollari: dopo 3 giorni già 100.000 dollari erano stati raccolti, dopo 10 giorni l’iniziativa palesa il proprio successo, ed ora il tutto passa sul Boston Globe dove la comunità open contribuirà in egual modo anelando ad un identico risultato.
Secondo David Hallowell, portavoce Mozilla, il successo dell’iniziativa “Spread Firefox” è il principale segnale dell’entusiasmo che circonda l’avanzata del browser. Tale fermento sta riverberando i propri effetti benefici sul gruppo e tutti gli obiettivi posti poche settimane or sono sono stati ormai stralciati navigando verso ben altre ambizioni. Nel contempo, in attesa del rilascio della versione finale di Firefox 1.0, sono ormai 7 milioni i download contati sul sito ufficiale Mozilla.
L’avanzata del gruppo Mozilla si fa ormai impetuosa ed i numeri parlano da sé: se in Giugno solo il 3.5% dei navigatori utilizzava uno tra Firefox e Mozilla, in Settembre la percentuale saliva già al 5.2% e i dati di Ottobre indicano un’ulteriore crescita al 6%. Per Internet Explorer il trend è invece contrario: 95.5% in Giugno, 92.9% in Ottobre. Opera e Safari occupano attualmente la fetta restante della torta, ovvero circa l’1%.
Continuano, intanto, le voci circa una possibile futura stretta interrelazione (se non qualcosa di più) tra il browser Firefox e la gamma delle offerte Google: A9, motore di ricerca Amazon basato proprio su tecnologia Google, offrirà una toolbar per gli utenti Firefox e nel contempo testate quali Reuters solleticano la fantasia ipotizzando gli eventuali riscontri che una partnership tra Mozilla e Google potrebbe conseguire.