La scoperta del malware Flame ha scatenato un effetto domino che ha attivato svariati enti e società per fare in modo che la minaccia venga arginata nel più breve tempo possibile e soprattutto sia possibile prevenire la nascita di nuove infezioni di tale tasso di pericolosità.
Da un lato, infatti, gruppi come Microsoft continuano a fornire aggiornamenti circa lo stato della situazione, invitando gli utenti ad aggiornare i propri Pc per aumentare la protezione. Dall’altro, invece, c’è chi intende attivarsi per garantire al Web una maggiore sicurezza: è il caso dell’International Telecommunication Union, la cui proposta è quella di ottenere un più elevato controllo sulla sicurezza di Internet per coordinare le attività di protezione e prevenzione a livello internazionale.
L’idea di base è quella di un organo dotato di pieni poteri, controllato dalle Nazioni Unite ed in grado di far sì che le risorse a disposizione di ogni stato confluiscano in unico calderone con il quale preparare poi la ricetta per un Web più sicuro. Questo, almeno, sulla carta: nella pratica, secondo alcuni politici statunitensi ed esperti di sicurezza online, c’è il rischio che venga a formarsi un nuovo strumento con il quale i governi di tutto il mondo potrebbero controllare dall’alto la grande Rete, con chiari problemi per la libertà di espressione online.
Gli Stati Uniti, insomma, vedono nella proposta dell’ITU un semplice tentativo di acquisire maggiore potere per poter poi agire di conseguenza: il tutto, quindi, potrebbe avere gravi ripercussioni sui cittadini di tutto il mondo, i cui diritti nel Web potrebbero essere irrimediabilmente lesi. La presenza dei governi nazionali all’interno di un organo di protezione, inoltre, secondo alcuni non rappresenterebbe un elemento in grado di incrementare il livello di sicurezza della Rete a livello globale, come dimostrerebbero casi di infezioni come Flame.
Nel frattempo, Microsoft ha ribadito il proprio invito a seguire le procedure suggerite nella giornata di ieri per arginare la minaccia Flame, rimuovendo i certificati che hanno consentito al malware di mostrarsi agli occhi del sistema operativo di Redmond come un software del tutto innocuo e controllato da appositi sistemi di certificazione. Nei prossimi giorni, poi, l’azienda diramerà nuovi update per irrobustire ulteriormente la propria piattaforma.