Quando Steve Jobs ha progettato l’iPad ha stabilito un forte compromesso (per il quale dovrà ora rendere conto anche all’antitrust): niente Flash sul device Apple. La scelta ha determinato lo scontro tra Apple e Adobe, uno scontro fatto di numeri e performance, scelte e valutazioni di opportunità. Ora però c’è chi prova a mettersi di traverso, portando comunque Flash sull’iPad.
La tecnologia, va detto, è in uno stato di sviluppo embrionale e le performance sembrano essere ad ora ancora minimali. La lentezza del processo è dovuta al difficile onere a cui l’applicazione si promette, una sorta di “reverse engeneering” che sblocca i contenuti per renderli visibili nonostante il blocco teorico imposto da Cupertino. Sta tutto dietro il nome “Smokescreen”, un processo ideato da Chris Smoak ed in grado di funzionare completamente sul browser: Smokescreen legge il file SWF, tramite JS completa l’unzip, estrae le immagini e l’audio inclusi e quindi trasforma il tutto per rendere l’animazione visibile come SVG.
La tecnica va a forzare la situazione e difficilmente troverà forme espressive in futuro (il destino di Flash su iPad non è certo in “Smokescreen”, ma in una sostituzione inevitabile e ormai delineata). Ma il codice ha trovato la sua piccola vendetta, aggirando il vincolo imposto da Jobs e tendendo la mano a Flash per regalare un dispetto provvisorio e simpatico. Sempre che qualcuno non metta mano al codice, quando a breve sarà rilasciato open source, e renda il tutto più veloce, efficace e praticabile: a quel punto il dispetto diventerebbe una cosa seria.