Flickr, il primo e più famoso social network di photo sharing ha fatto la sua apparizione in Rete il 10 febbraio 2004. Annus mirabilis, se si considera che è lo stesso anno di LinkedIn e Facebook. Da allora, il sito, acquisito da Yahoo, ha attraversato momenti entusiastici e altri di grande difficoltà, tuttavia è rimasto attivo anche di fronte alla dura concorrenza dei social e delle applicazioni nate in seguito.
Con più di cinque miliardi di foto caricate e condivise, Flickr è stato strenuamente difeso da Marissa Meyer ed ha compiuto grandi sforzi, l’anno scorso, per capitalizzare il suo straordinario archivio di immagini. Le strade sono due: imitare un po’ i modelli di Instagram, Facebook, Path, da un lato; dall’altro spingere sui semi-professionisti. Così sono interpretabili la revisione dell’applicazione mobile e il terabyte di spazio gratuito, che ha portato a un aumento del 170% di upload.
Ad oggi il servizio conta quasi due milioni di gruppi che condividono un milione di foto tutti i giorni. Stewart Butterfield, cofondatore di Flickr, così ha commentato #Flickr10 sul blog:
È emozionante per festeggiare il compleanno di Flickr. Quando abbiamo sognato questo sito 10 anni fa, mai potevamo immaginare l’impatto che avrebbe avuto sulla condivisione di foto digitali. Sono orgoglioso di Flickr ed entusiasta per il futuro.
La storia di Flickr
Come per Facebook, anche Flickr ha curato una infografica che riassume le tappe evolutive di questo sito certamente importante per la storia del web 2.0. Alcuni tools, ad esempio, rappresentano perfettamente i passaggi nei quali il concetto iniziale di condivisione è passato dai vari gradi e ambienti in cui tutti i desktop site si sono nel tempo dovuto adeguare: il photostream, il geotag per le immagini, la progettazione del sito per i cellulari, il motore di ricerca interno. Tutti strumenti che Flickr ha adottato in tempi in cui Facebook non aveva ancora sviluppato il photo-sharing (iniziò nell’ottobre 2005). Poi il grande passo, l’acquisizione da parte di Yahoo, nel marzo 2005, per 35 milioni di dollari. Nel 2007 toccava quota due miliardi di foto, nello stesso aggiungeva l’editing online.
L’anno dopo cominciano i problemi: nel 2008 i fondatori se ne vanno, Yahoo sta conducendo una battaglia dura contro Google, la società brucia amministratori delegati uno dietro l’altro e Flickr finisce insieme a tutto il resto e si guadagna la brutta fama di sito destinato a morire, mentre Facebook esplodeva come sito di condivisione di immagini, Instagram si ritagliava uno spazio unico sugli smartphone e YouTube occupava lo spazio video che Flickr aveva rifiutato.
Anni lunghi e bui, di necrologi sui blog. Finiti con l’arrivo della Mayer e un rilancio, basato su ingegneria del prodotto e sulla community di autentici appassionati della fotografia. Non esiste, oggi, altro sito con gruppi così preparati sulla tecnica fotografica e con una possibilità così ricca di trovare specifiche decisamente raffinate. I dieci anni non pesano più.