Da dove iniziare a parlare di Flock? Un rimando alla home
page servirebbe a poco. A parte informarci sul fatto che "il conto alla
rovescia è iniziato" e che di un browser si tratta, è utile
solo per il modulo in cui inserire il proprio indirizzo email e sperare così
di essere invitati nel ristrettissimo club dei beta tester.
Uno sguardo ad alcune pagine interne può darci un’idea meno vaga. Prendiamo
la lista dei
prerequisiti, se così si può definire: non si fa menzione di
sistemi operativi, dotazione di RAM e simili. E in verita non ce n’è bisogno:
sarà infatti basato su Gecko, il motore di rendering di Firefox
e Mozilla, per cui nasce come software multi-piattaforma e open source.
Per godere al meglio della Flock experience, allora, di cosa abbiamo
bisogno? Di un account su del.icio.us,
per esempio, di uno su Flickr,
e naturalmente di un blog. Il quadro si fa più preciso. Ecco come presenta
Flock Bart Decrem, uno dei responsabili del progetto: "Cos’è
Flock? Flock è un social browser. Noi usiamo tutto il giorno social
software come Flickr, del.icio.us, il nostro blog e abbiamo voluto realizzare
un browser che ci consentisse di lavorare con questi strumenti e con questi servizi
in maniera migliore e più veloce. Lo stiamo costruendo seguendo i suggerimenti
di amici e membri della nostra community. Non stiamo facendo un browser per
tutti. Ci rivolgiamo ad un gruppo di utenti molto più ristretto di
quello a cui si rivolge Firefox."
Utilissime precisazioni. Flock non è l’ultimo arrivato in una nuova
‘guerra dei browser’. Non vuole scalzare dal trono Internet Explorer. Non mira
a conquistare quote di mercato a scapito di nessuno. Vuole proporre un nuovo modo
di andare e stare su internet a quanti non vedono più il browser come il
programma con cui si ‘naviga’ tra pagine e documenti, ma come la porta d’accesso
a servizi orientati alla comunicazione, alla condivisione e alla partecipazione.
Facciamo un paio di esempi. L’utente tipo di Flock è uno che quando
scopre o incontra qualcosa di interessante non si limita ad aggiungerlo ai propri
bookmark, ma lo condivide con tutti segnalandolo su del.icio.us o servizi simili.
I preferiti di Flock, infatti, annulleranno, volendolo, questa distinzione tra
ambito personale e spazio condiviso: con la stessa operazione (un click) ciò
che salvi in locale arriva automaticamente sul web.
L’utente tipo di Flock, poi, è uno che leggendo qualcosa di interessante
tra i suoi feed RSS o sul web vuole magari parlarne sul suo blog. Anche in questo
caso avrà a disposizione una serie di strumenti che renderanno semplice
e intuitivo il passaggio dalla lettura alla scrittura, riducendo il numero di
step ed eliminando la necessità di spostarsi da un programma all’altro:
un pulsante ‘Blog this’ integrato come quello che compare su diversi servizi Google,
un editor WYSIWYG per formattare il testo nel modo più conveniente, l’uso
del drag and drop per semplificare l’inserimento e l’archiviazione di testi
e immagini.
Attenzione. In tutto ciò non c’è nulla di veramente rivoluzionario.
Di fatto, chi vuole, il social browser alla Flock può farselo già
oggi integrando nel proprio browser la miriade di piccoli tool (soprattutto bookmarklet,
estensioni
per Firefox e script per Greasemonkey)
nati per supportare il tipo di attività descritto qui sopra. Chi sta lavorando
su Flock ha semplicemente capito che alla lunga la soluzione vincente potrebbe
essere quella di integrare tutto direttamente nell’interfaccia del browser e che
questo è il modo migliore per avvicinare a questo tipo di servizi chi,
giustamente, trova poco intuitivo smanettare con Greasemonkey.
In attesa di poter mettere la mani su una beta pubblica e fare un resoconto
più dettagliato, ci dobbiamo accontentare di una serie di screenshot
commentati e di scarne note
di rilascio relative alla Developer Preview. Da queste ultime veniamo a sapere
che Flock avrà un lettore di RSS integrato, consentirà la ricerca
nella history del browser, supporterà Flash, garantirà l’installazione
delle estensioni per Firefox ma al momento non dei temi grafici. Per il Blog Manager
(il pannello unificato da cui sarà possibile gestire i propri blog anche
se sono su piattaforme diverse) si accenna ad una compatibilità con WordPress,
Blogger e Movable Type/Typepad.