Social Media Week, ossia il luogo deputato a ragionare sul ruolo dei social media nella quotidianità e negli ambiti professionali. A maggior ragione, la Social Media Week è il luogo ove discutere di chi ha fatto dei social media una professione, o delle aziende che prima delle altre hanno imparato a sfruttarli al meglio per le proprie finalità promozionali. Un evento apposito è quindi stato organizzato da Ford, Global Headline Sponsor, per spiegare come la propria esperienza di avanguardia nel settore sia oggi fortemente incisiva nel modo di comunicare i prodotti dell’Ovale Blu sul Web.
Ford, il linguaggio sia immediato
Andrea del Campo, responsabile Ufficio Stampa Ford, ha spiegato come l’approccio maturato dal gruppo sia la semplice conseguenza di un fatto storico: Ford è una azienda di grandissima tradizione che ha necessità di continuare a raccontare sé stessa nel tempo, ma in modo nuovo. I linguaggi, i codici e gli strumenti, infatti, cambiano e per confermare Ford all’altezza del suo blasone occorre agire in modo proattivo per cavalcare il cambiamento, soprattutto quando coinvolge la comunicazione. Da alcuni anni, quindi, il gruppo ha voluto aprire le proprie porte ai blogger, stralciando ogni resistenza nei confronti della categoria e mettendo sul piatto piena trasparenza: eventi appositi sono stati organizzati per offrire i giusti spazi alla blogosfera (distinguendoli dagli spazi tradizionalmente riservati alla stampa), mettendo a disposizione prodotti e responsabili per prove e interviste senza barriere.
L’immediatezza è la regola cardine di questo tipo di approccio: un linguaggio im-mediato, senza mediazioni forzate che ingessano le parole, risulta infatti più credibile ed efficace, soprattutto se a farsene traduttore è un blogger “influencer” considerato e accettato da specifiche community come leader e portavoce.
Il mercato dell’automotive, di per sé vecchio ed esausto, ha bisogno di freschezza. I prodotti si distinguono grazie all’innovazione, ma il messaggio può arrivare al pubblico soltanto se si applicano le medesime logiche anche nella produzione del messaggio. Il coraggio di Ford è dunque frutto di una logica solida e meritevole: i tempi cambiano assieme al linguaggio, ma comunicare significa anzitutto conoscere i canoni linguistici che consentono di raccontare un brand in modo efficace. A prescindere dal mezzo, che nella storia è più volte mutato fino ad una ibridazione sempre più feroce e capillare.
#SanValentino
Blue Hive, agenzia che da tempo collabora all’atto creativo con l’ufficio stampa dell’Ovale Blu, ha portato alla Social Media Week la propria esperienza tramite Francesca Pellegrini, la quale ha anzitutto raccontato la case history emblematica del progetto #SanValentino
Il 14 febbraio, infatti, Ford ha mandato tweet alle case rivali, coinvolgendole a forza nel proprio storytelling: l’iniziativa, sebbene abbia incontrato iniziali resistenze da parte di chi doveva giudicarne l’opportunità, si è dimostrata efficace poiché ha saputo incarnare la forza disruptive di un nuovo modo di far dialogare online il brand. Il buon risultato dell’iniziativa è pertanto la conseguenza di quell’approccio “go further” che Ford ha voluto abbracciare, sfidando i rischi del progetto per poterne metabolizzare al meglio tutte le opportunità.
La dignità della Blogosfera
Silvio De Rossi, blogger di Leonardo.it invitato da Ford a testimoniare le collaborazioni tenute in passato con l’azienda, ha raccontato i propri inizi ed ha soprattutto sottolineato la differenza tra il passato e l’oggi. Essere blogger oggi, infatti, significa in qualche modo sedere sulle spalle dei giganti: le avanguardie della blogosfera si son trovate negli anni passati a predicare nel deserto, dovendo convincere i brand sul fatto che i cani sciolti del Web non erano soltanto un rischio, ma anche una possibile opportunità.
Oggi fare blogging significa invece presentarsi forti di una dignità e di una riconoscibilità: “essere blogger” significa avere un ruolo nel quadro della comunicazione online, di avere peculiarità certificate e di poter rappresentare una risorsa. La qualità del singolo sta nella propria credibilità e nella capacità di coinvolgere la propria platea, mettendola al servizio del brand. La credibilità è tutto: la marchetta non sarebbe accettata nello scambio dialogico della blogosfera e il rischio di rovinare tutto è sempre dietro l’angolo: per questo il brand deve sì selezionare i blogger coinvolti, ma al tempo stesso deve dar loro massima fiducia e libertà d’azione. Soltanto calibrando un compromesso fatto di apertura e disponibilità reciproca è possibile tessere i fili di un progetto di successo.
Inutile rimarcare il fatto che formazione e capacità sono aspetti fondamentali, ma passano in secondo piano rispetto alla passione: un blogger sa trasmettere empatia soltanto quando incarna appieno la tematica di cui si occupa, senza forzature. Il resto è semplice conoscenza dei social media: ogni strumento ha peculiarità che occorre saper sfruttare, senza moltiplicare con superficialità i messaggi, ma calibrando saggiamente le munizioni per evitare ridondanze. La quantità non paga, quando l’obiettivo è qualità e coinvolgimento autentico.