Da uno studio condotto a livello europeo emerge che, mettendosi al volante sotto l’effetto di droghe, il rischio di essere coinvolti in un incidente mortale aumenta di 30 volte. Ciò nonostante, purtroppo, il 18% dei ragazzi di età compresa fra i 18 e i 24 anni ammette di aver accettato passaggi in automobile da persone che in precedenza hanno assunto sostanze stupefacenti. Per combattere il problema è dunque necessario innanzitutto fare informazione, rendere consapevoli i diretti interessati dei rischi che corrono ogni volta che si mettono alla guida in stati di alterazione psicofisica o quando si affidano ad altri conducenti nella stessa condizione.
La tuta Drug Driving Suit
L’iniziativa lanciata da Ford con la Drug Driving Suit si pone proprio questo obiettivo: si tratta di una tuta formata da diverse componenti, che una volta indossata simula alcuni dei principali effetti causati dalle droghe sul corpo umano, alterando la percezione dell’ambiente esterno e la capacità di rispondere con prontezza agli stimoli. Conducendo un esperimento di questo tipo in ambiente controllato, è possibile rendere i giovani guidatori consci del fatto che mettersi al volante in determinate condizioni può trasformarsi in un pericolo potenzialmente letale, per se stessi e per gli altri.
Queste le diverse parti che compongono la tuta, che possono essere singolarmente configurate in modo specifico, così da simulare in modo fedele le condizioni indotte dall’assunzione di sostanze come cannabis, ecstasy, cocaina, MDMA ed eroina.
- Occhiali che annebbiano la vista riducendo il campo visivo e generando lampi di luce;
- cuffie che riproducono suoni di sottofondo per distrarre il conducente;
- fasciatura sul collo per ridurre i movimenti della testa;
- fasciature sui gomiti per rallentare i movimenti delle braccia;
- polsiera con un peso per ridurre il coordinamento e l’equilibrio;
- generatore di tremori per diminuire il controllo delle mani;
- fasciature alle ginocchia per rallentare i movimenti delle gambe;
- fasciature alle caviglie per rallentare il movimento dei piedi.
Driving Skills For Life
Il programma Driving Skills For Life ha preso il via tre anni fa in Europa ed è finalizzato a rendere i guidatori di età compresa fra i 18 e i 24 anni maggiormente consapevoli sui potenziali rischi legati alla guida. I più giovani talvolta non se ne rendono conto, anche per inesperienza, ma qualsiasi distrazione può causare gravi conseguenze. L’iniziativa è costantemente aggiornata con l’introduzione di moduli basati sull’evoluzione delle abitudini. Nell’edizione 2015, ad esempio, si è affrontato un problema delicato come quello relativo a quanto possa essere pericoloso scattarsi un selfie o accedere ai social network mentre ci si trova al volante, una cattiva abitudine purtroppo molto diffusa.
È proprio in questo ambito che sarà impiegata la Drug Driving Suit, messa a punto dall’Ovale Blu con l’obiettivo di trasmettere ai giovani i principi della guida responsabile. Viene loro insegnato come anticipare il pericolo, prevenire le situazioni di rischio e gestire quelle di emergenza. Focalizzando l’attenzione sull’Italia, oltre 1.500 ragazzi hanno già partecipato alle sessioni di training e, ad ognuno di loro, è stato affidato il ruolo di ambasciatore per la diffusione del messaggio. Così Jim Graham, responsabile del programma, sintetizza lo scopo dell’iniziativa.
La guida sotto effetto di stupefacenti può avere conseguenze fatali per guidatore, passeggeri e per gli altri utenti della strada. Abbiamo già ottenuto eccellenti risultati, con la Drink Driving Suit, nell’aprire gli occhi a tanti ragazzi che sovrastimavano le proprie capacità di guida in stato di alterazione. Con la nuova Drug Driving Suit ci aspettiamo di portare ulteriormente avanti il nostro messaggio.
L’effetto delle droghe al volante
Alcune droghe causano tremori agli arti, quindi abbiamo dotato la tuta di un sistema che simula questo sintomo in modo molto realistico. Altre, come l’LSD, causano distorsioni ottiche e lampi di luce e flash nella visione periferica, un effetto ricreato tramite luci a LED e speciali lenti. Unito ai suoni prodotti dalle cuffie, la tuta crea una stimolazione sensoriale simile a quella che si verifica durante gli stati allucinatori.
Gundolf Meyer-Hentschel, CEO del Meyer-Hentschel Institute, spiega come ogni sostanza stupefacente abbia un diverso effetto sul corpo, alterando la percezione di quanto avviene e le modalità di reazione agli stimoli esterni. Non tutte le droghe sono uguali e non tutte spingono ad assumere gli stessi comportamenti quando ci si trova al volante: alcune vanno ad influire maggiormente sui riflessi, altre sulle capacità di coordinazione. Queste le conseguenze dell’assunzione di alcune delle sostanze più diffuse tra i giovani.
- Cannabis: rallenta i riflessi, altera la concentrazione e riduce la capacità di sterzare;
- cocaina: genera imprevedibilità nei comportamenti, riduce la concentrazione; dopo l’iniziale resistenza alla stanchezza, causa colpi di sonno;
- ecstasy: causa un picco di adrenalina che produce una sensazione di eccessiva sicurezza e di sottostima dei rischi;
- LSD: causa l’incapacità di rendersi conto della velocità e dei movimenti del veicolo; produce allucinazioni e stati confusionali;
- eroina: rallenta le reazioni, annebbia la vista, produce stati confusionali e sonnolenza.
Un problema da non sottovalutare: secondo l’European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction, 8,8 milioni di giovani tra i 15 e i 25 anni hanno fatto uso di cannabis nel 2014, mentre 2,3 milioni hanno consumato cocaina. Nel nostro paese, il 37,5% delle persone tra i 15 e i 34 anni ammette di aver fatto uso almeno una volta di cannabis e il 7,6% di cocaina.