Il mese scorso lo stop ai test per la guida autonoma di Uber nelle strade di San Francisco. A imporlo una decisione presa dal California Department of Motor Vehicles, per problematiche legate all’ottenimento dei permessi necessari da parte del colosso del ride sharing. Da lì la scelta di spostare il progetto altrove, in Arizona.
Oggi la notizia di un’apertura, ma solo parziale: cinque Ford Fusion di Uber equipaggiate con sensori e software self-driving potranno tornare a circolare nella città californiana, ma solo per effettuare le operazioni di mappatura del territorio. Al volante ci sarà per tutto il tempo un pilota in carne ed ossa. La tecnologia di guida autonoma continuerà ad essere messa al bando, dunque, almeno finché non saranno correttamente richieste e rilasciate le autorizzazioni del caso. La conferma arriva con un comunicato ufficiale.
Queste automobili sono utilizzate solo ed esclusivamente per il progetto di mappatura curato da Uber. Sono guidate in modalità manuale per tutto il tempo e i sistemi self-driving vengono disabilitati.
La California State Transportation Agency, per mezzo della portavoce Melissa Figueroa, ribadisce quanto già detto: al momento i veicoli self-driving di Uber possono tornare a circolare nelle strade di San Francisco, ma solo se il sistema autonomo a bordo viene mantenuto spento e se per tutto il tempo la guida è gestita da un conducente in carne ed ossa, almeno fino all’ottenimento dei permessi necessari.
Il DMV ha collaborato con Uber per emettere le autorizzazioni relative a cinque veicoli, con la conferma che saranno impiegati esclusivamente per le operazioni di mappatura. Alcune aziende, in California, già utilizzano i messi per questo scopo. Quando Uber deciderà di voler risolvere definitivamente i problemi legati alla tecnologia self-driving li aiuteremo ad avere i permessi necessari a riportarla sulle strade californiane.