Immaginando le future evoluzioni delle tecnologie legate alla mobilità è possibile ipotizzare uno scenario in cui veicoli ad alimentazione esclusivamente elettrica (o addirittura a idrogeno), dunque a zero emissioni, viaggeranno su strade pubbliche gestendo in modo sicuro ogni operazione da sé, grazie ai sistemi per la guida autonoma. Una visione però non condivisa, almeno non nella sua interezza, da Ford.
Stando a quanto dichiarato da Jim Farley, President of Global Markets dell’Ovale Blu, meglio affidarsi alle auto ibride. Il motivo è presto spiegato: il mix di propulsione elettrica e motore termico garantisce un’autonomia più elevata e i tempi necessari per la ricarica delle batterie presenti a bordo sono di gran lunga inferiori rispetto a quanto offre oggigiorno il segmento EV. Aumenta così l’operatività del veicolo, elemento di fondamentale importanza per l’automaker se si desidera rendere le self-driving car sostenibili dal punto di vista economico. Queste le sue parole, riportate in un’intervista pubblicata sulle pagine del sito Automotive News.
Ogni momento in cui non stai trasportando merci o persone, stai perdendo denaro. Le cose più importanti sono l’operatività e la profittabilità. Secondo noi l’ibrido è un modello di gran lunga migliore per quanto riguarda la gestione dei costi.
Ford ha intenzione di lanciare proprio una nuova ibrida destinata all’integrazione dei sistemi di guida autonoma entro il 2021. L’obiettivo è quello di realizzare una vettura in grado di viaggiare fino a 20 ore ogni giorno, ottimizzando così i costi e garantendo un ritorno a chi lo impiega per offrire un servizio, sia esso destinato al ride sharing oppure al trasporto delle merci in ambito urbano. In quest’ultima ottica, l’automaker ha già avviato una fase di sperimentazione in partnership con la catena Domino’s, in modo da testare l’utilizzo delle self-driving car e della loro intelligenza artificiale per la consegna delle pizze nella città di Ann Arbor (Michigan).