Avvicendamento al vertice per un colosso delle quattro ruote: voci di corridoio riportate dal New York Times vorrebbero Jim Hackett pronto ad assumere la carica di amministratore delegato Ford, andando così a sostituire Mark Fields. Al momento manca l’ufficialità, ma un annuncio è atteso entro oggi.
Il nuovo CEO dovrebbe dunque essere colui che nell’ultimo anno ha guidato la divisione Smart Mobility dell’automaker al lavoro su progetti finalizzati a integrare tecnologie e innovazione sulle vetture: dai sistemi self-driving a quelli per le connected car. Hackett, 62 anni, in passato è stato per due decenni al servizio di Steelcase, gruppo statunitense che opera nell’ambito dell’arredamento, prima di unirsi a Ford. La sua nomina potrebbe essere legata all’esigenza di invertire un trend che ha visto negli ultimi tre anni, sotto la direzione di Fields, la società perdere il 40% del valore dei suoi titoli sul mercato azionario.
La gestione di Hackett potrebbe favorire e accelerare un processo di transizione già avviato da qualche tempo, che porterà Ford a mutare da un gruppo concentrato esclusivamente sulla produzione e sulla commercializzazione dei veicoli in una realtà operante a 360 gradi nel settore della mobilità. L’iniziativa finalizzata a lanciare entro il 2021 un servizio di ride sharing basato sull’impiego di vetture autonome ne è la dimostrazione più concreta. Ne abbiamo parlato lo scorso anno con Don Butler (Executive Director, Connected Vehicle and Services Ford Motor Company), in occasione di un evento andato in scena a Berlino: ecco quanto ci ha raccontato.
La Smart Mobility, per Ford, tocca cinque aspetti relativi i veicoli e l’esperienza di guida. Il primo riguarda la connettività: le vetture sono connesse e parte della Internet of Things. Il secondo fa riferimento ai dati raccolti in questo processo: Big Data e Smart Data, che permettono all’auto di prendere decisioni. Ci sono poi i differenti modi di intendere la mobilità, che vanno ben oltre il possedere un veicolo, come la usership e diversi modelli di business. Anche la guida autonoma rientra rientra nei piani futuri di Ford Smart Mobility, ad esempio per i servizi di trasporto. Ultimo, ma non meno importante, l’esperienza del cliente dev’essere parte di una relazione con Ford: dobbiamo essere più di un’azienda che produce hardware.