Si chiama “Autonomous Police Vehicle” ed è un brevetto depositato da Ford presso l’USPTO (United States Patent and Trademark Office), il cui nome è già di per sé piuttosto esplicativo per comprendere la natura della tecnologia descritta: si tratta infatti di una proprietà intellettuale che illustra il funzionamento di una self-driving car destinata alle forze di polizia.
Il veicolo, senza conducente, è in grado di rilevare le infrazioni del codice stradale da parte degli automobilisti, di emettere sanzioni e persino di individuare un punto in cui nascondesti per monitorare in modo discreto il traffico, attivandosi eventualmente per fermare i responsabili. Nello schema allegato di seguito, estratto dal documento, si vede ad esempio come la vettura possa occultarsi dietro un albero. Non mancano poi sistemi in grado di comunicare con infrastrutture come i semafori o la segnaletica verticale per lo scambio di informazioni in tempo reale, in perfetto stile V2I (Vehicle-to-Infrastructure).
Il brevetto descrive inoltre la possibilità per la self-driving car della polizia di mettersi in comunicazione con l’auto responsabile dell’infrazione (Vehicle-to-Vehicle), così da notificare immediatamente il mancato rispetto delle regole o per verificare l’identità del conducente al volante.
Una doverosa precisazione: come sempre quando si parla di proprietà intellettuali, non è detto che una tecnologia di questo tipo arriverà mai a concretizzarsi in un qualcosa di reale. Inoltre, potrà tornare utile solo finché alla guida ci sarà un essere umano, poiché tutte le vetture a guida autonoma saranno programmate per viaggiare in tutta sicurezza e nel pieno rispetto del codice stradale, rendendo così di fatto superflui gli attuali controlli, a patto che si tratti di veicoli di livello 5 ovvero senza volante né pedali e sui quali dunque non può essere attivato il controllo manuale.