Ci sono le stampanti 3D più tradizionali da posizionare su una scrivania e poi c’è Stratasys Infinite Build 3D Printer, che occupa un’intera stanza. Un macchinario destinato all’ambito industriale, scelto da Ford per sperimentare nuovi metodi da integrare nella filiera produttiva e di progettazione delle automobili, all’interno del Research and Innovation Center di Dearborn (Michigan).
L’intenzione dell’Ovale Blu è quella di esplorare le possibilità offerte dalle stampanti 3D nel settore delle quattro ruote, non solo per la prototipazione, ma anche per creare pezzi che poi andranno assemblati sulle vetture destinate al commercio. Una prospettiva di questo tipo spalanca potenzialmente le porte a un’era in cui la personalizzazione delle auto sarà molto più semplice rispetto a quanto avviene oggigiorno. A differenza delle stampanti più comuni, quella di Stratasys non si basa sull’estrusione di filamenti come ABS o PLA, bensì sull’utilizzo di un materiale termoplastico ridotto in polvere, che a prima vista può risultare del tutto simile alla sabbia.
Il materiale viene riscaldato fino a diventare liquido e poi espulso da una testa a movimento controllato. Si riduce così la durata del processo rispetto ai metodi più comuni, con un incremento inoltre in termini di qualità della struttura generata. Un braccio robotico si occupa di riempire il serbatoio quando necessario, riducendo così al minimo l’intervento umano e assicurando la possibilità di lavorare in modo continuativo per molto tempo.
Trattandosi di un progetto sperimentale avviato solo nei mesi scorsi, Ford sta ancora perfezionando il procedimento in modo tale da ottenere i risultati migliori. Queste le parole di Ellen Lee (Technical Leader for Additive Manufacturing Research), affidate alla redazione di CNET.
Stiamo cercando di capire in quali modi possiamo trarne il meglio e quali tipi di applicazioni ne possono scaturire. È una grande sfida. Penso ci sia molta flessibilità: possiamo impiegarla nello sviluppo, nella prototipazione ed eventualmente nella produzione di qualsiasi parte del veicolo.
Non è il primo progetto messo in campo dall’automaker e relativo alla stampa 3D. Già nel 2015 abbiamo partecipato a un incontro con designer e ingegneri del gruppo per capire come questo tipo di tecnologia sia in grado di apportare una significativa innovazione nell’ambito delle quattro ruote.