Il successo di Apple ha raggiunto il suo apice massimo e i giorni migliori sono destinati a restare un bel ricordo. Ne è convinto l’amministratore delegato di Forrester Research, George Colony, che nel commentare gli ultimi straordinari numeri del colosso di Cupertino ne disegna tuttavia un futuro oscuro, a causa soprattutto della scomparsa di Steve Jobs, figura fondamentale dell’impressionante crescita della mela morsicata registrata negli ultimi anni.
Il co-fondatore di Apple, aldilà dei suoi difetti, era certamente un personaggio carismatico, capace di trovare quelle giuste intuizioni per portare Apple ai vertici del settore informatico e non solo. La sua scomparsa è stata un brutto colpo per i fan e per l’azienda stessa, che secondo Colony non riuscirà più a garantire quell’imprevidibilità che solo Jobs le permetteva di avere. In un messaggio pubblicato sul suo blog nella giornata di ieri, l’amministratore delegato spiega:
«Il momento Apple durerà dai 24 ai 48 mesi. Ma senza l’arrivo di un nuovo leader carismatico, si sposterà dall’essere una grande azienda a una semplice buona compagnia, con un passo adeguato verso il basso per quanto riguarda ricavi e innovazione dei prodotti. Un po’ come Sony (post Morita), Polaroid (post Land), Apple stessa nel 1985 (post Jobs) e Disney (20 anni post Walt Disney). Apple raggiungerà il massimo per poi decelerare».
Colony vede insomma Apple come un’azienda che non può vivere senza il suo fondatore e leader, o comunque una figura carismatica al comando. Tim Cook è senza dubbio un ottimo amministratore delegato ma non è quello di cui ha bisogno oggi Cupertino, che, continua, non sarà in grado di trovare la giusta idea per capire cosa fare quando iPhone e iPad giungeranno inevitabilmente al tramonto del loro successo.