Complice il lancio di prodotti capaci di definire nuovi standard come lo smartphone P9 e la sua variante Plus (i primi a tagliare il traguardo dei dieci milioni di unità vendute), Huawei Consumer Business Group annuncia che per il 2016 appena concluso sono previste ottime performance: il fatturato previsto è pari a 178 miliardi di RMB, in crescita del 42% rispetto ai dodici mesi precedenti e in aumento per il quinto anno consecutivo.
A trainare il business del gruppo sono in primis le ottime vendite nel mercato smartphone, che hanno raggiunto quota 139 milioni di unità (+29% in un anno). Un trend innescato grazie all’impegno nel campo della ricerca e dello sviluppo di soluzioni innovative, sia per quanto riguarda il sistema operativo con la personalizzazione di EMUI basata su Android che il comparto imaging come dimostra l’integrazione della doppia fotocamera in alcuni modelli. Tutto questo senza dimenticare l’intelligenza artificiale e altro ancora. Ecco le parole di Richard Yu, CEO di Huawei CBG, che accompagnano la previsione.
Nonostante le condizioni di mercato difficili, Huawei CBG sta crescendo ad una velocità da leader del settore. Tutto questo può essere attribuito al nostro approccio, che mette al centro gli utenti per concentrarsi sul creare innovazioni significative, come anche al nostro continuo impegno nel costruire un brand premium e rafforzare i nostri canali globali e i nostri servizi di assistenza. Nel 2017, rafforzeremo la nostra catena di approvvigionamento, i canali, l’R&D, i servizi e tutte le altre aree richieste per ottimizzare le nostre operazioni, migliorare l’efficienza del nostro processo decisionale e di attuazione, guidare la nostra strategia di internazionalizzazione e sviluppare proattivamente le nostre capacità future.
In un’ottica di ulteriori sviluppi futuri si inserisce la fondazione del Max Berek Innovation Lab creato in partnership con Leica, dove avrà luogo la ricerca su sistemi ottici, algoritmi di imaging, realtà virtuale e realtà aumentata.
Focalizzando l’attenzione sull’AI, invece, l’azienda si è concentrata sulla cosiddetta intelligenza percettiva, cognitiva e computazionale, creando un sistema che fonde software, dispositivi e cloud. Sensori, computer vision, motori di ricerca e comprensione semantica sono alcuni degli altri campi esplorati da Huawei. A beneficiarne è anche il brand Honor, ad esempio con lo smartphone Magic annunciato di recente. A tutto questo si somma l’ecosistema cloud basato sui servizi Huawei che sta prendendo forma in Cina, indirizzato alle realtà professionali e agli sviluppatori di tutto il mondo.
Il gruppo ha scelto di investire anche sull’assistenza post-vendita, come dimostra la fitta rete costituita da un totale di 460 centri collocati in 45 paesi diversi, Italia compresa. Quello di Milano, situato in via Pacini, ha aperto i battenti nel mese di ottobre.
Se il marchio è noto soprattutto per la sua attività nel settore mobile, è da precisare che Huawei opera anche in campi come quello legato ai PC, ai tablet, agli indossabili, alle smart home e all’automotive. Ne sono la dimostrazione prodotti come il convertibile MateBook, la piattaforma HiLink adottata da aziende come Haier per gli elettrodomestici e le soluzioni dedicate alle quattro ruote scelte da leader del mercato come Audi e Volkswagen.