Quando mancano ormai poco più di un paio di giorni alla presentazione ufficiale del Galaxy Note 9, si torna a parlare di quello che sarà uno dei valori aggiunti del phablet dal punto di vista software: l’esclusiva temporanea di Fortnite, al debutto con il nuovo dispositivo di casa Samsung nella sua versione Android.
Lo sviluppatore Epic Games ha scelto di distribuire il titolo non attraverso la piattaforma Play Store, ma come file APK da scaricare attraverso le pagine del proprio sito ufficiale. Una decisione giustificata dalla volontà di non versare a Google una parte consistente del denaro ricavato dalle transazioni in-game. Questo, però, sta portando alla comparsa in Rete di numerosi cloni non ufficiali, potenzialmente in grado di mettere a repentaglio la sicurezza dei dispositivi e i dati personali degli utenti. L’invito è dunque a diffidare di qualsiasi download, in attesa che compaia un link su epicgames.com. Ecco quanto dichiarato da un portavoce della software house alla redazione di SlashGear.
Per prima cosa, Epic vuole stabilire una relazione diretta con i propri utenti, su tutte le piattaforme possibili. La cosa buona di Internet e della rivoluzione digitale è che ora questo è possibile, poiché i negozi fisici e i distributori intermedi non sono più necessari. Siamo poi mossi da motivi economici: la tassa del 30% applicata dagli store è troppo alta in un mondo dove il 70% dei proventi serve a coprire i costi di sviluppo, quelli operativi e di supporto ai giochi.
A "download" button is coming to https://t.co/8upfAAOWZE. On the latest Android Oreo devices, this goes directly to a download link which installs the game following user acceptance of several security prompts – no "unknown sources" involved.
— Tim Sweeney (@TimSweeneyEpic) August 3, 2018
Considerata l’importanza di un titolo come Fortnite, che sta definendo nuovi standard all’interno dell’ambito eSports, altri team di sviluppatori potrebbero in futuro scegliere di agire in questo modo, bypassando Play Store per distribuire le loro creazioni mediante siti esterni o piattaforme alternative a quella di Google. La sicurezza dell’utente finale dovrà però in ogni caso essere un’indiscutibile priorità.