Larry Page, co-fondatore e CEO di Google, è stato eletto “Business person of the year” dalla redazione di Fortune. Un riconoscimento assegnato ogni anno ai dirigenti che più hanno saputo innovare o far fruttare le risorse a propria disposizione. Un successo, quello del numero uno di Mountain View, che assume un significato particolare soprattutto in considerazione del fatto che sul secondo gradino del podio si è classificato uno dei suoi diretti concorrenti: Tim Cook.
La rivista ha preparato per il numero di dicembre un articolo approfondito sulla carriera e sull’attività di Page. Inclusa anche un’intervista con il diretto interessato, in cui si toccano gli argomenti più disparati: dalle acquisizioni portate a termine di recente dal gruppo fino all’influenza esercitata da Steve Jobs nel suo percorso di crescita personale. Di seguito il testo scritto da Miguel Helft per spiegare in breve le motivazioni che hanno portato il CEO di bigG a dominare la classifica in questo 2014.
Cosa fai dopo aver dato vita all’azienda di maggior successo su Internet? Se sei Larry Page punti molto più in alto. Rivoluzionare i trasporti? Fatto. Sconvolgere la ricerca medica? Fatto. In circa quattro anni alla guida, Page è diventato il CEO più audace al mondo. I suoi leggendari “moonshot” sono ormai diventati una regola. Ognuno di essi può cambiare la vita a miliardi di persone e aiutare Google a restare al vertice del settore tecnologico per generazioni.
Inverosimilmente Page ha costruito una fabbrica del futuro mantenendo solido il business multimiliardario di Google e posizionando la compagnia per dominare l’era dei dispositivi indossabili, così come quella che vedrà case e automobili sempre più connesse. In un mondo in cui solo i paranoici sopravvivono, Page ha saputo trasformare la paranoia in smisurata ambizione.
Dietro al numero uno di Mountain View si sono piazzati Tim Cook di Apple e john C. Martin di Gilead Sciences. In 13esima posizione un’altra conoscenza dell’universo online, Mark Zuckerberg di Facebook, mentre Elon Musk di Tesla e SpaceX si è posizionato solo 18esimo. Ancora più indietro Jeff Bezos di Amazon (25esimo) e Satya Nadella di Microsoft (38esimo).