Fortune: Steve Jobs CEO del decennio

Secondo la celebre rivista fortune, Steve Jobs merita il premio di CEO del decennio. Il numero uno di Cupertino nel corso degli ultimi dieci hanno ha risollevato i destini di Apple, segnando il panorama dell'informatica e della musica digitale
Fortune: Steve Jobs CEO del decennio
Secondo la celebre rivista fortune, Steve Jobs merita il premio di CEO del decennio. Il numero uno di Cupertino nel corso degli ultimi dieci hanno ha risollevato i destini di Apple, segnando il panorama dell'informatica e della musica digitale

Il miglior Chief Executive Officer degli ultimi dieci anni è Steve Jobs. Non sembra avere molti dubbi in proposito la celebre rivista Fortune, che in un recente articolo ha incoronato il primo responsabile di Apple come il CEO che si è maggiormente distinto nel corso degli ultimi 10 anni grazie ad alcune brillanti scelte industriali e di marketing e all’indubbio successo e affetto dimostrato dagli appassionati della mela.

«Un giovane viene estromesso negli anni Ottanta dalla società che ha fondato, torna negli anni Novanta, e nel decennio successivo sfiora per due volte la morte, sopravvive a uno scandalo giudiziario, a una linea di prodotti perdente, e al proprio comportamento poco piacevole teso a diventare la personalità dominante in quattro differenti società, un multimiliardario e il CEO di una delle società maggiormente di valore nella Silicon Valley. Sembra troppo inverosimile per essere vero? Forse. Eppure è la vita di Steve Jobs e della propria influenza su qualsiasi cosa egli tocchi» scrive Adam Lashinsky nell’articolo “The Decade of Steve Jobs” da poco pubblicato su Fortune.

Secondo l’autore del pezzo, che esprime sostanzialmente la visione della rivista, il decennio di Jobs sarebbe tecnicamente iniziato intorno al 1997, quando il celebre CEO tornò alla guida di Apple dopo un allontanamento durato una dozzina di anni. Un anno caratterizzato dalla necessità di sopravvivere, anche grazie agli investimenti provenienti da Microsoft, il colosso dell’informatica spesso osteggiato dai fan della mela morsicata. Una vera e propria rivoluzione ai vertici della società, con numerose sostituzioni di manager imposte dallo stesso Jobs, consentirono ad Apple di ingranare la marcia con una nuova linea di prodotti tra i quali spiccava l’iMac.

Il successo del dispositivo consentì di rimettere in sesto le finanze della società di Cupertino, una condizione necessaria per poter tornare a innovare con nuovi prodotti. In questo frangente, secondo Fortune, Steve Jobs dimostrò nuovamente il proprio valore e le proprie capacità, una condizione che consentì al CEO di tamponare le difficili prestazioni sul mercato del 2000, condizionate dal mancato raggiungimento degli obiettivi minimi sul fronte dei guadagni.

«Nonostante ciò, all’epoca Jobs aveva già messo in moto gli elementi chiave per il rilancio di Apple. Nel corso del 2001, durante la caduta dei mercati finanziari, Apple lanciò l’applicativo iTunes (gennaio), il sistema operativo Mac OsX (marzo), il primo store Apple (maggio) e il primo iPod (novembre), un modello da 5 GB in grado di ospitare fino a 1.000 brani musicali» scrive Lashinsky. Le novità non furono recepite immediatamente dal mercato e alcuni analisti iniziarono a ventilare la possibilità di una cessione della società. Jobs era convinto di potercela fare nell’imporre un nuovo modello per accedere alla musica, ma il board non sembrava esserne convinto.

L’impostazione adottata da Steve Jobs si rivelò infine vincente e il successo del sistema iPod – iTunes consentì alla società di far conoscere meglio al pubblico i propri computer, mettendo in campo un circolo virtuoso per aumentare le vendite specialmente nel segmento dei portatili. Merito principalmente del CEO di Apple, secondo Fortune, chiamato nel medesimo periodo ad affrontare sfide difficili e dolorose sul fronte della propria salute: la rimozione di un tumore prima, una dura fase di recupero, una ricaduta con la scelta obbligata di abbandonare per un semestre la società e infine una nuova delicata operazione chirurgica per un trapianto di fegato.

Un decennio fortemente segnato da Steve Jobs a tal punto da aprire non pochi interrogativi sul prossimo futuro di Apple. Una società sostanzialmente costruita intorno a una figura così forte e carismatica riuscirà a sopravvivere anche senza il CEO del decennio? La domanda è tornata di attualità all’indomani della decisione di Jobs di lasciare per qualche mese Cupertino e non ha trovato una risposta definitiva, ma solo qualche insegnamento. Per garantirsi un futuro, Apple dovrà trovare progressivamente il giusto equilibrio per non vivere all’ombra del proprio CEO e per dimostrare di essere in grado di sopravvivere per molti altri decenni anche senza l’indubbio talento di Jobs.

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