Si è solitamente portati a pensare a Foxconn come alla realtà in cui nascono i dispositivi della mela morsicata: è infatti negli impianti cinesi del produttore che prendono vita iPhone e iPad, ma non solo. Di recente Hon Hai Precision, il gruppo taiwanese che controlla la società, è stato impegnato anche con l’assemblaggio della console next-gen PlayStation 4. Oggi si parla di una partnership con Google, finalizzata a portare nelle fabbriche asiatiche la tecnologia di bigG relativa alla robotica.
Secondo quanto riportato da una fonte sulle pagine del Wall Street Journal, i contatti fra le due società sono iniziati lo scorso anno, con l’incontro tra Andy Rubin (ex numero uno della divisione Android) e Terry Gou (presidente Foxconn). Questo rende più chiare le intenzioni dietro l’acquisizione portata a termine a fine 2013 dal motore di ricerca di ben otto realtà operanti nel settore, tra le quali figura anche Boston Dynamics.
L’obiettivo di Foxconn sembra essere quello di rendere ancora più automatizzato il processo produttivo dei dispositivi all’interno dei suoi stabilimenti, rimpiazzando in questo modo parte del personale oggi impiegato, che supera il milione di unità in tutta la Cina. Per il futuro l’azienda ha anche intenzione di focalizzarsi su ambiti differenti da quello tecnologico, guardando con interesse al mercato automobilistico e a quello degli strumenti impiegati in medicina, che garantirebbero profitti di gran lunga maggiori rispetto a quanto accade con smartphone, tablet e piattaforme videoludiche.
Una partnership di questo tipo porterebbe vantaggi ad entrambi i protagonisti: Foxconn avrebbe a disposizione la tecnologia più avanzata e Google un banco di prova per testare i propri progressi. Alcuni analisti ipotizzano anche che il gruppo di Mountain View sia al lavoro su un sistema operativo dedicato esclusivamente alla robotica in ambito industriale: una sorta di Android, ma destinato alle linee di produzione anziché a telefoni o altri dispositivi consumer. Di seguito il parere di Wanli Wang (CIMB Securities).
Foxconn ha bisogno dell’aiuto di Google per evolvere l’automazione dei propri impianti, soprattutto se si considera che l’azienda ha le paghe più basse di tutta l’industria e, al tempo stesso, il maggior numero di dipendenti. Sostituire la forza lavoro umana con i robot potrebbe rappresentare la “next big thing” nel settore tecnologico. Non solo Google, ma anche altri protagonisti importanti come Microsoft e Amazon sono da tempo impegnati nello sviluppo di sistemi in grado di sfruttare in futuro questo tipo di opportunità.
Per avere un quadro più completo della situazione e ipotizzare gli sviluppi di una mossa simile occorre ricordare che Foxconn sta investendo anche negli Stati Uniti: la società ha messo sul piatto 40 milioni di dollari per realizzare un centro di ricerca in Pennsylvania e inviato alcuni ingegneri presso i laboratori del MIT (Massachusetts Institute of Technology), in modo da perfezionare le loro competenze.