Come sempre accade all’inizio di ogni mese, Google fornisce le statistiche ufficiale in merito alla distribuzione delle differenti versioni del sistema operativo Android. L’occasione è anche questa volta ottima per capire lo stato di frammentazione della piattaforma, da molti ritenuto l’unico e vero problema dell’ecosistema mobile legato al gruppo di Mountain View. Ecco dunque quanto rilevato nelle due settimane che si sono concluse ieri, giovedì 1 agosto, analizzando tutti i dispositivi che hanno effettuato l’accesso allo store Google Play.
La prima cosa che balza all’occhio è l’ulteriore crescita della quota relativa a Jelly Bean, che nel mese scorso ha raggiunto una percentuale pari al 40,5% (+2,6% rispetto a fine giugno), suddivisa fra il 34% delle release 4.1.x e il 6,5% delle versioni 4.2.x. Non sono ancora inclusi i dati relativi ad Android 4.3 JB, disponibile solamente da qualche giorno. Merito dunque dei numerosi aggiornamenti rilasciati dai produttori nel corso delle ultime settimane. Ice Cream Sandwich scende invece al 22,5% (-0,8%), mentre la più datata edizione Honeycomb riservata in esclusiva ai tablet resta fissa sullo 0,1% e sembra con tutta probabilità destinata a sparire nel breve periodo.
Continua a scendere la quota di Gingerbread, che in un solo mese è passata al 33,1% (-1%), quasi completamente da attribuire alle release 2.3.3-2.3.7. Tornando ancora più indietro si incontrano Froyo con il suo 2,5% (-0,6%), Eclair con l’1,2% (-0,2%) e infine Donut stabile con lo 0,1%.
La strada intrapresa da Google sembra dunque essere quella giusta, ma gran parte della responsabilità per la frammentazione della piattaforma dev’essere attribuita agli altri produttori, spesso poco disponibili a rilasciare update in tempi brevi o addirittura propensi a sospenderne la pubblicazione per dispositivi con poco più di un anno di vita, come nel caso di HTC One S. Non resta dunque che attendere l’autunno, per capire come evolverà il panorama Android in seguito alla presentazione di Key Lime Pie.