Con qualche giorno di ritardo rispetto al solito, Google ha pubblicato le statistiche mensili relative alla frammentazione del sistema operativo Android, fornendo i numeri per quanto riguarda la distribuzione delle varie versioni su smartphone e tablet. Si tratta di quote rilevate analizzando la totalità dei dispositivi che hanno effettuato l’accesso alla piattaforma Play Store mediante l’applicazione ufficiale.
Si parte da Marshmallow, ora presente sul 13,3% dei device, che ha fatto registrare un incremento pari al 3,2% rispetto ad inizio giugno. Trend positivo, ma con un ritmo ancora insufficiente per poter parlare di un problema (quello della frammentazione) che potrà essere risolto nell’immediato futuro, soprattutto se si considera il debutto di Android 7.0 Nougat ormai alle porte. Proseguendo a ritroso si incontra Lollipop, in lieve calo (-0,3%) fino al 35,1%, suddiviso tra il 14,3% della release 5.0 e il 20,8% della 5.1. Segno negativo anche per KitKat, che perde l’1,5% e arriva al 30,1%.
Jelly Bean vede la propria quota restringersi dell’1,1% fino al 17,8% (con il 6,4% per le versioni 4.1.x, l’8,8% per le 4.2.x e il 2,6% per la 4.3), Ice Cream Sandwich scende di 0,2% all’1,7%, Gingerbread cala dello 0,1% all’1,9% e infine Froyo rimane stoicamente ancorato al proprio 0,1%.
Come detto in apertura, quello legato alla frammentazione dell’ecosistema rimane il principale problema di Android. Gli sforzi finora messi in campo da Google non sembrano aver portato i risultati sperati. Solo un rilascio più veloce degli aggiornamenti ufficiali e una commercializzazione di prodotti equipaggiati con le versioni più recenti della piattaforma potrà in futuro invertire il trend. Per farlo sarà però necessario un maggiore impegno da parte dei partner OEM di bigG che si occupano di realizzare i dispositivi destinati al mercato.