Quello del robottino verde è ora il sistema operativo più utilizzato a livello globale, avendo superato persino Windows. Ciò nonostante, Google sembra non aver ancora trovato un modo efficace per risolvere il problema legato all’eccessiva frammentazione della piattaforma. A ribadirlo sono le nuove statistiche ufficiali relative alla diffusione della varie edizioni di Android installate su smartphone, tablet e device di altro tipo.
Partendo da Nougat, la release più recente tra quelle prese in esame, le ultime settimane hanno fatto registrare una crescita del 2,1%, fino a raggiungere la soglia del 4,9% (suddivisa tra il 4,5% della 7.0 e lo 0,4% della 7.1). Un segno positivo legato sia alla commercializzazione di nuovi dispositivi sia al rilascio di aggiornamenti per quelli già in circolazione. Proseguendo a ritroso si incontra Marshmallow, che cede lo 0,1% rispetto a inizio marzo e scende al 31,2%, sostanzialmente stabile. Lollipop cala dello 0,5% fino al 32% (9% per la 5.0 e 23% per la 5.1), così come KitKat che perde lo 0,8% attestandosi al 20%.
Ancora, Jelly Bean vede contrarsi la propria fetta dell’1,2% fino al 10,3% (3,5% per le 4.1.x, 5,1% per le 4.2.x e 4,5% per la 4.3) e infine sia Ice Cream Sandwich (-0,1%) che Gingerbread (-0,1%) stanno lentamente scomparendo, ancorate al loro 0,9%.
Considerando l’avvento di Android O ormai alle porte (la prima Developer Preview è già nelle mani degli sviluppatori), difficilmente il problema legato alla frammentazione del sistema operativo potrà essere risolto in tempi brevi. Servirà un programma a lungo termine, che sappia coinvolgere sia i partner OEM (i produttori) che gli operatori, in modo da accelerare il rilascio degli aggiornamenti ufficiali, così da poter garantire agli utenti l’accesso alle nuove funzionalità e alle protezioni contro le sempre presenti minacce della grande Rete.