Con l’evento I/O 2018 dedicato agli sviluppatori in pieno corso di svolgimento, ecco giungere le nuove statistiche ufficiali relative alla frammentazione dell’ecosistema Android, l’unico vero tallone d’Achille della piattaforma, un problema che nonostante tutti gli sforzi finora messi in campo Google non ha ancora saputo risolvere in modo efficace e definitivo.
Confrontando le percentuali con quelle rilevate a inizio aprile la prima cosa che balza all’occhio è la crescita di Oreo, che dal 4,6% passa all’attuale 5,7%. È merito del rilascio di aggiornamenti da parte dei produttori e dell’arrivo sul mercato di nuovi dispositivi, ma al tempo stesso si tratta di un incremento ancora troppo fiacco se si considera che proprio in questi giorni si parla con insistenza della prossima release, Android P, destinata a fare il suo debutto in versione definitiva su smartphone e tablet entro i prossimi mesi. Procedendo a ritroso si incontra Nougat che guadagna lo 0,3% fermandosi al 31,1%, mentre Marshmallow scende al 25,5% cedendo mezzo punto percentuale in un mese.
Ancora più dietro si trovano Lollipop al 22,4% (suddiviso tra il 4,8% della release 5.0 e il 17,6% della 5.1) anch’esso in calo di mezzo punto, KitKat che scende al 10,3% (-0,2%), Jelly Bean al 4,3% (1,5% per le 4.1.x, 2,2% per le 4.2.x e 0,6% per la 4.3) che perde lo 0,2%, Ice Cream Sandwich stabile allo 0,4% e infine Gingerbread che vede la sua quota invariata allo 0,3%.
Le statistiche sono state rilevate da Google analizzando la totalità dei dispositivi che hanno effettuato una connessione alla piattaforma Play Store per il download di giochi, applicazioni o contenuti multimediali attraverso l’applicazione ufficiale, in un periodo di sette giorni concluso lunedì 7 maggio. La frammentazione rimane dunque ancora oggi il primo e più urgente problema da risolvere per il futuro del sistema operativo.