Scriveva Francesco Alberoni, la scorsa settimana, sul Corriere.it:
Questi adolescenti quando sono a scuola, in casa, quando si trovano con gli adulti non ascoltano. Comunicano solo all’interno del loro universo adolescenziale con mezzi che gli adulti non possono controllare: sms, Internet, chat, YouTube, altre web-tribù
Astraendo, Alberoni ha accusato i giovani di comunicare all’interno di un sistema chiuso, denunciandone l’esclusività rispetto al mondo degli adulti.
Per una settimana son piovute critiche a profusione sull’articolo di Alberoni. Noi abbiamo addirittura provato a difenderlo, in uno sforzo quasi innaturale. A distanza di una settimana, però, né il sito di Alberoni né la sua rubrica sul Corriere sembrano voler tornare sull’argomento: non c’è conferma e non c’é smentita sul teorema della settimana precedente, non c’é risposta alcuna alle critiche, non c’è interazione alcuna con quanti hanno commentato la teoria della chiusura. Molti hanno parlato, ma Alberoni non ha interagito.
Astraendo, stiamo accusando Alberoni di comunicare all’interno di un sistema chiuso, denunciandone l’esclusività rispetto al mondo di chi il Web lo usa come luogo di dialogo.