La famosa legge “dei tre avvisi”, approvata dal senato francese pochi giorni fa, continua ad alimentare non poche polemiche sui metodi draconiani che verranno adottati per contrastare la pirateria.
Contrariamente a quanto sancito dalla Corte di giustizia europea, la Francia ha deciso di reprimere quello che il quotidiano Le Figaro ha definito “uno sport nazionale” riferendosi ironicamente al fenomeno pirateria.
Come se ciò non bastasse, a gettare benzina sul fuoco, sono i risultati derivanti dall’indagine statistica effettuata da TNS Sofres dalla quale si evince che nel 2001, il 34% dei francesi al di sopra dei 15 anni utilizzerà, mediante i lettori multimediali, materiale protetto da copyright, mentre “solo” il 20% memorizzerà i file piratati su supporti esterni (hard-disk, pen-drive ecc..).
L’analisi di mercato ha potuto dimostrare che la pirateria digitale non è solo un “fenomeno di massa giovanile”, ma coinvolge tutte le generazioni, anche persone di avanzata età che da poco si sono avvicinate all’utilizzo del PC.
Senza ombra di dubbio, la legge approvata dal senato francese sul P2P continua a suscitare polemiche e riveste un ruolo centrale nei dibattiti politici francesi.
Molti temono che tale legge possa avere un “effetto boomerang” contro la politica di Sarkozy e i suoi discepoli.