Torna in auge una questione già affrontata più volte, relativa alle aziende che forniscono servizi online e a quanto la loro attività influisca sulle infrastrutture dedicate all’accesso a Internet. Questa volta è la Francia ad aprire nuovamente la discussione, con alcuni ISP che hanno puntato il dito contro Google e altri grandi gruppi del Web, arrivando addirittura a bloccare la visualizzazione delle inserzioni pubblicitarie sui computer degli utenti.
In sintesi, chi fornisce la connettività chiede che bigG e gli altri protagonisti della grande Rete contribuiscano in qualche modo a sostenere le spese necessarie per garantire l’accesso a Internet. È il caso di Iliad, che nelle scorse settimane ha messo offline l’advertising di Google per gli utenti della propria ADSL. Una mossa arrivata a smuovere l’interesse del ministro Fleur Pellerin, che durante una conferenza stampa andata in scena a Parigi ha parlato chiaramente di come sia necessario affrontare il problema.
Quali soluzioni hanno i provider per rapportarsi con le aziende che forniscono contenuti online utilizzando i loro network senza investire? Dobbiamo porci dei seri interrogativi in merito a come le compagnie operanti in ambito Web possano contribuire economicamente all’attività dei network.
Pellerin incontrerà nei prossimi giorni i vertici della divisione francese di Google, in vista di una nuova conferenza fissata per martedì 15 gennaio, durante la quale potrebbero essere identificate linee guida per un nuovo modello di business, che sappia tenere conto delle esigenze di entrambe le parti in gioco. Società come France Telecom e BT Group hanno già messo in campo iniziative di questo tipo, chiedendo il versamento di una quota ad alcuni gruppi Web in cambio di un canale preferenziale, garantendo un accesso alle piattaforme veloce da parte degli utenti.
Anne-Gabrielle Dauba-Pantanacce, portavoce di Google in Francia, ha commentato quanto accaduto limitandosi a dichiarare che bigG è al corrente della mossa attuata da Iliad, ma senza lasciar trapelare alcun dettaglio in merito alla possibilità che il gruppo sia disponibile a incontrare le richieste dell’ISP.