Niente monopolio della banda larga in Francia. L’autorità di controllo transalpina ha infatti bloccato sul nascere ogni velleità in tal senso negando pubblicamente che possano sussistere le condizioni per dare il via ad un progetto simile. L’authority chiarisce così con forza l’intenzione di perpetrare per il paese la condizione di estrema concorrenza che ha portato l’ADSL ad uno stadio di sviluppo che dall’Italia può solo essere giudicato come invidiabile.
Una recente statistica ha fotografato Wanadoo (gruppo France Telecom) come il nome protagonista della crescita del broadband a livello europeo. La stessa France Telecom non ha nascosto negli ultimi giorni le proprie fantasie circa l’ipotesi di una rete in fibra che offra soluzioni più performanti rispetto all’attuale ADSL, il che aprirebbe inoltre alla Francia le porte dell’IpTV (Francia e Italia sono i primi paesi che dovrebbero accoglierne la tecnologia).
L’intervento ARCEP (Le Collège de l’Autorité de Régulation des Communications Electroniques et des Postes) tramite il proprio portavoce Paul Champsaur è un secco “stop” ai progetti France Telecom (e non solo). Interessante, in particolare, il passaggio che fotografa l’orizzonte che l’ARCEP vede per il futuro del paese: «sul lungo termine le reti in fibra arriveranno più vicino all’utente finale di quanto non accada oggi e il rame sarà solo utilizzato su tratte di qualche decina o centinaia di metri, anziché kilometri come oggi».
Ma il report contiene un cenno ancora più interessante, ovvero la posizione in merito di Telecom Italia France (divisione francese di Telecom Italia, tempo fa al centro dell’attenzione per l’offerta di ADSL a prezzo ridotto rispetto all’offerta italiana dello stesso gruppo Telecom Italia): secondo quanto riportato, Telecom premia il «dégroupage» (quello che l’AGCOM definisce «accesso disaggregato alla rete locale», ovvero più semplicemente “liberalizzazione dell’ultimo miglio”) in quanto «offre la possibilità di lanciare servizi innovativi», «permette di stabilire una relazione diretta con il cliente» e «garantisce all’operatore indipendenza tecnologica e un controllo migliore della qualità del servizio fornito».