Telecom Italia rivede i vertici aziendali rimescolando le carte ed attribuendo nuovi ruoli in particolare a Franco Bernabé, ora Presidente, ed a Marco Patuano, nuovo CEO del gruppo.
«Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia eletto ieri dall’Assemblea dei soci si è riunito oggi, 13 aprile», spiega il comunicato ufficiale Telecom, «e ha nominato Franco Bernabè, Aldo Minucci e Marco Patuano rispettivamente Presidente Esecutivo (Chairman of the Board and Chief Executive Officer), Vice Presidente e Amministratore Delegato (Managing Director and Chief Operating Officer) della Società».
In capo a Bernabé figurano ora responsabilità quali:
- la rappresentanza della Società, come per Statuto, e tutti i poteri – da esercitarsi con firma singola – necessari per compiere gli atti pertinenti all’attività sociale nelle sue diverse esplicazioni;
- il governo complessivo del Gruppo, ivi incluso il coordinamento dell’attività dell’Amministratore Delegato, e la definizione delle linee di indirizzo strategico dell’impresa;
- la responsabilità delle operazioni straordinarie e di finanza straordinaria da proporre al Consiglio di Amministrazione.
Patuano eredita invece il posto di Bernabé prendendosi in capo il ruolo di amministratore delegato ed i seguenti compiti:
- la rappresentanza della Società, come per Statuto, e tutti i poteri – da esercitarsi con firma singola – necessari per compiere gli atti pertinenti all’attività sociale nelle sue diverse esplicazioni;
- il governo complessivo delle operations nazionali.
Se ne evince per Patuano una maggiore responsabilità “interna” sul mercato nazionale, mentre per Bernabé v’è un ruolo di “capo-azienda” con ampi poteri e supervisione. Spiega il Sole24Ore:
Quel che è chiaro è che con la nomina di Marco Patuano – il migliore dei manager di provenienza interna, ha osservato un azionista – si è voluto identificare la figura di un responsabile per tutta l’operatività Telecom sul mercato domestico, che è il più importante, ma anche quello che più espone il fianco dell’ex-monopolista all’aggressività della concorrenza, soprattutto nella telefonia mobile. Patuano, insomma, è il “capo” dell’Italia (rete compresa), non è formalmente a diretto rapporto del presidente esecutivo che però ha il coordinamento della sua attività