Si è tenuta oggi l’assemblea degli azionisti di Telecom Italia dove si è discusso in particolare del progetto di fusione con H3G. Franco Bernabè si dichiara favorevole alla fusione con l’operatore cinese se l’integrazione avverrà “a valori che rappresentino in modo corretto l’effettivo apporto delle due società“. Questo perché la fusione porterebbe “sinergie industriali in termini di riduzioni di costo sulle strutture commerciali e lo sviluppo delle reti Lte“.
Bernabè sottolinea ancora l’importanza di questo progetto perché oggi “la sostenibilità dei servizi di telefonia mobile è più a rischio di quanto non lo sia quella dei servizi di telefonia fissa“. Dunque, si alla fusione con H3G ma solo alle giuste condizioni. Nel frattempo sarebbero anche trapelati i primi risultati dell’analisi della commissione che sta valutando tutte le variabili della fusione con H3G. Secondo le fonti de Il Sole 24 Ore, la commissione avrebbe attributo a 3 Italia un valore non superiore al 2,6-3% di Telecom Italia.
Dunque, se H3G ha davvero l’intenzione di acquisire la maggioranza relativa di Telecom Italia dovrà mettere mano al portafogli per convincere gli azionisti del gruppo.
Il presidente esecutivo di Telecom Italia, durante l’assemblea dei soci del gruppo, non si è però limitato a parlare solo della fusione con il gruppo di telecomunicazioni cinese che controlla in Italia 3 Italia, ma anche affrontato lo spinoso tema dello scorporo della rete. Lo scorporo della rete fissa verrà portato a termine per “cogliere le opportunità e i vantaggi offerti dai nuovi scenari regolamentari” e l’accordo con la Cassa Depositi e Presti rappresenta solo il primo dei passaggi di questo progetto.
Grazie alle risorse della Cassa Depositi e Prestiti sarà inoltre possibile accelerare lo sviluppo delle reti di nuova generazione (NGN) andando così a rispettare anche gli obbiettivi dell’Agenda Digitale Europea.