Passate ormai alcune settimane dall’arrivo dello StartupBus, i gruppi nati sulla strada tra Bologna e Colonia hanno proseguito il loro percorso su altre strade. Amicizie che fluiscono su WhatsApp, progetti che viaggiano su Skype, idee che crescono via email. Uno dei team è arrivato al bivio del “prendere o lasciare”: FreedHome, infatti, è la squadra italiana che ha ottenuto una possibilità dalla giuria del concorso e tra pochi giorni dovrà decidere come e se giocarsi questa opportunità. E per questo chiede aiuto.
L’idea è stata messa nero su bianco dal racconto che ha accompagnato il bus sul suo percorso. Al termine del viaggio gli spigoli sono stati smussati, alcuni problemi progettuali sono stati risolti ed ora occorre capire se ci siano effettivamente possibilità concrete. Per questo il team chiede supporto cercando utenti pronti a rispondere ad un breve sondaggio esplorativo. I dati raccolti forniranno al team FreedHome la possibilità di giocare le proprie carte di fronte agli esperti dell’incubatore Allianz di Monaco.
FreedHome cerca aiuto
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Spiega Alessandra Graziosi, responsabile Business del team:
Abbiamo affrontato scelte complicate, abbiamo perso pezzi di team, abbiamo visto quanto può essere facile perdere la bussola. Perchè non abbiamo mollato? Passione. Abbiamo continuato a lavorare con la stessa passione che ci ha contraddistinto sul bus. Da 30 giorni ci incontriamo la sera su skype e rimaniamo in call fino a notte fonda, fino a che non risolviamo anche l’ultimo punto interrogativo. Ormai non sappiamo più cosa siano le domeniche.
Abitiamo in 4 città diverse: tra il più a Nord e la più a sud ci sono 700 km, ma la distanza non è percepita. Ci scriviamo più volte al giorno tra mail ed sms, chiamate e call conference: praticamente ho 3 nuovi cugini con i quali sto sognando di arrivare lontano, correndo veloce. Correre veloce è rischiare il doppio, ci siamo presi tutti per mano e abbiamo deciso che finché non tagliamo il traguardo non ci fermiamo.
Ogni tappa del percorso è una sfida. Aiutateci a superare la prossima. Abbiamo pochi giorni per prendere una scelta strategica e deve essere quella giusta. Dateci il vostro consiglio! Se siete una persona disabile che vorrebbe migliorare la propria qualità della vita o avete una persona cara a cui vorreste migliorarla, rispondendo a poche domande ci aiuterete a rendere FreedHome un servizio migliore!
Compilate il questionario e prossimamente saprete se grazie anche al vostro supporto io Christian, Alberto (detto Bibi) e la Vale ce l’abbiamo fatta.
Lo StartupBus è finito, ma i sogni viaggiano ben più in alto: il #thinkinprogress è uno stato della mente, prima ancora che una questione progettuale. E prima di potersi chiamare “startup”, un’idea altro non è se non un rapporto empatico all’interno di un team. I ragazzi di FreedHome hanno deciso che ci proveranno e questo è il primo successo del loro percorso post-StartupBus.