Nei giorni in cui la Cina ferma le borse di tutto il mondo a seguito delle notizie per cui l’economia orientale sarebbe in fase di rallentamento, medesima notizia giunge sul fronte degli smartphone: il freno agli aumenti a doppia cifra registrati fino ad oggi oltre la Grande Muraglia sono destinati a rimanere un ricordo, fermando così una crescita che fin qui era stata vorticosa per l’intero settore.
Il problema non sembra essere però completamente economico: il rallentamento sarebbe più che altro legato all’avvenuta maturazione del mercato cinese, ove il tasso di concentrazione degli smartphone ha raggiunto livelli tali per cui ora la parabola ascendente deve giocoforza normalizzarsi e proseguire su ritmi più consoni e strutturali. Il mercato, insomma, è semplicemente saturo e temporaneamente incapace di assorbire nuovi device al ritmo con cui li ha richiesti negli ultimissimi anni.
Il risultato, frutto di una lunga serie di concause, è comunque eclatante: secondo le stime IDC il 2015 si chiuderà con una crescita del 10,4% (1,44 miliardi di unità), al di sotto dell’11.3% previsto in precedenza. In questo dato il peso della Cina è pari al 32,3% e il mercato cinese passa da una crescita di oltre il 19% del 2014 al risicato 1,2% dell’anno in corso: lo specchio di un mercato ancora poco equilibrato, che ha corso per anni cercando di chiudere il gap con l’occidente, ma che ora deve fare i conti con un’economia che deve trovare nuove risorse a cui attingere.
Tali previsioni sembrano smentire le parole di Tim Cook, il quale ha voluto supportare le azioni AAPL durante la tempesta che ha affondato tutti i mercati, da Shangai a Wall Street, portando le azioni del gruppo ad una caduta in doppia cifra limitata proprio dalle parole del CEO di Cupertino:
Ricevo ogni giorno aggiornamenti sulle nostre performance in Cina, inclusa questa mattina, e posso assicurare che abbiamo continuato a sperimentare una forte crescita del nostro business nei mesi di luglio e agosto. L’aumento nelle attivazioni di iPhone ha subito infatti un’accelerazione e abbiamo raggiunto la nostra migliore performance su App Store durante le ultime due settimane.
Il rallentamento non sembra però poter influire troppo sugli equilibri tra i vari sistemi operativi: i mercati di maggiore crescita sono quelli in via di sviluppo, ove il prezzo del device ha una componente fondamentale nell’orientamento delle scelte dei consumatori, ed in questi ambiti Android continuerà per il momento a dettar legge. Entro il 2019, quindi, Android dovrebbe confermare il proprio 81% di penetrazione, mentre iOS potrebbe perdere un punto percentuale in favore di Windows Phone. Impossibile per Apple sfidare Android: nemmeno un nuovo eventuale iPhone 6C potrebbe incidere sulla domanda del low-cost, mentre le nuove strategie di Satya Nadella potrebbero dare ossigeno al nuovo corso di Redmond nel mobile.
I volumi continueranno a crescere, ma a ritmo meno sostenuto, e la torta sarà spartita in egual misura rispetto agli ultimi anni: in parallelo a questa situazione emergeranno nuovi device che fungeranno da supporto al mercato degli smartphone, puntellando i bilanci per mantenere costante l’aumento degli introiti. L’arrivo degli smartwatch potrebbe avere un peso importante in tal senso, anche in virtù del fatto che i tablet saranno assorbiti nel concept del 2-in-1 che sta cambiando l’identità di laptop e desktop.
Il mercato non si sgonfia né cambia pelle, insomma: ha soltanto trovato un suo ritmo naturale di crescita al termine di una rivoluzione durata ormai circa un quinquennio.