Si “colora di giallo” il caso della presunta frode di Fastweb, culminata con la richiesta d’arresto di Silvio Scaglia ex amministratore delegato dell’azienda, di cui vi avevamo parlato ieri.
Dopo il caos e il crollo in borsa del titolo Fastweb, esce allo scoperto Swisscom, che ha acquisto Fastweb nel 2007.
Swisscom prende atto dell’inchiesta e sottolinea la massima disponibilità a collaborare, tuttavia chiede con forza una verifica delle accuse da parte delle autorità giudiziarie italiane.
La cosa interessante però è che la stessa Swisscom dichiara di aver sempre saputo che Fastweb dal 2007 era sotto inchiesta per una presunta frode fiscale.
Dunque Swisscom sapeva, e nel prezzo dell’acquisizione di Fastweb era incluso un certo margine di rischio proprio derivante dai rimborsi Iva oggi sotto inchiesta.
In particolare leggendo il comunicato stampa di Swisscom troviamo le seguenti dichiarazioni:
Al momento dell’acquisizione di Fastweb nel 2007, Swisscom era stata informata del procedimento in corso. Erano state richieste due differenti perizie a società di consulenza tributaria, secondo le quali le operazioni contestate erano lecite e Fastweb ha quindi diritto al rimborso dell’IVA. L’impossibilità di esigere il rimborso dallo Stato, in base alle conoscenze di allora, veniva considerata come parte del rischio insito nell’offerta di acquisto.
Per chi volesse approfondire l’argomento vi rimandiamo al comunicato stampa ufficiale di Swisscom disponibile in lingua italiana.