Piaccia o no, la fotografia è sempre più digitale, sempre più mobile e sempre meno analogica. Nicchie di appassionati e un numero non indifferente di professionisti continuano a sviluppare le proprie pellicole in camera oscura, ma la direzione intrapresa è questa e non si tornerà indietro. Lo sa bene anche Fujifilm, che nei giorni scorsi ha annunciato lo stop alla produzione dei suoi rullini in bianco e nero.
L’annuncio arriva con un comunicato ufficiale. Prodotti come Neopan 100 Acros spariranno definitivamente dal mercato a partire dal mese di ottobre. Troppo alti i costi di realizzazione, a fronte di una domanda in costante calo. Il gruppo giapponese dichiara di aver lavorato sodo per rendere più efficiente la fase di produzione, ma senza ottenere i risultati sperati. Niente più pellicole in bianco e nero, dunque, così come niente più carta fotografica a marchio Fujifilm dedicata a questo tipo di stampe. In quest’ultimo caso la commercializzazione verrà interrotta in un non meglio precisato momento compreso tra l’ottobre 2018 e l’ottobre 2019.
La notizia segue quella dell’ottobre scorso, quando l’azienda ha confermato per il maggio 2018 lo stop alla distribuzione delle versioni 4×5 e 8×10 di Neopan 100 Acros. Oggi viene reso noto che l’intera linea sparirà dal mercato, dopo oltre 80 anni di produzione. Ai fotoamatori e ai professionisti che vogliono scongiurare il rischio di restare a bocca asciutta si consiglia di fare scorta finché c’è disponibilità [amazon asin=B0000C6Z9Z].
Se una decisione di questo tipo arriva da un nome storico della fotografia come Fujifilm, che porta le pellicole (“film”) nel suo stesso nome, assume i connotati di un epocale passaggio di consegne. Il digitale costituisce il presente e il futuro della fotografia, gli smartphone stanno favorendo l’avvicinamento del grande pubblico all’uso delle immagini come forma espressiva e di comunicazione, l’avvento delle mirrorless ha definito un nuovo e promettente segmento di mercato.
Abbiamo oggi tra le mani una moltitudine di nuovi strumenti e tecnologie per fotografare. La scomparsa della pellicola, ancor più che per la sparizione di un prodotto dal mercato, deve far riflettere in relazione a ciò che potrebbe comportare a livello di approccio all’acquisizione e alla fruizione delle immagini. Il pericolo, se un pericolo esiste, è quello di lasciarsi tentare dall’immediatezza e dalla versatilità del mezzo prestando sempre meno attenzione a tutto ciò che avviene prima dello scatto stesso: dalla preparazione alla composizione.
Il digitale ci tenta con il suo “all you can shoot” e in questa enorme libertà d’azione finiamo talvolta col perdere l’occasione per allenare lo sguardo, rischiando di generare una quantità tale di immagini prive di qualsiasi unicità, che non vedremo né stamperemo mai.