Allo scorso Photokina di Colonia, nel settembre 2018, Fujifilm ha annunciato lo sviluppo della GFX 100 – la prima mirrorless del mondo dotata di un sensore CMOS retroilluminato da 100 Mpixel con stabilizzatore dell’immagine in camera – che oggi è realtà anche per il mercato italiano. Questa fotocamera nasce dalla fusione tra un summit di tecnologie, ottiche ed elettroniche, esclusive Fujifilm e proclama il futuro della fotografia digitale per gli anni a venire.
La nuova mirrorless ha una risoluzione quasi 70 volte maggiore della prima fotocamera digitale presentata dal costruttore giapponese nel 1998, ma l’aspetto più incredibile è dato dal fatto che la GFX 100 non è complicata, ma al contrario molto semplice al punto tale che potrebbe essere utilizzata senza particolari problemi anche da un fotografo alle prime armi.
Fujifilm ha rivoluzionato con le sue tre fotocamere della serie GFX il medio formato, cosicché con la GFX 100 inaugura l’era del grande formato, una “super full frame” (intesa come “oltre il full frame”) che nasce dalla combinazione di ottiche di qualità elevatissima progettate per questa risoluzione con la lunga esperienza di 80 anni nella riproduzione del colore: i due fattori che determinano la qualità dell’immagine.
Il sistema GFX si basa su un sensore che cattura il 70% di luce in più rispetto ad uno full frame, definendo un nuovo standard nella fotografia. In particolare, la GFX 100 si adatta a generi che vanno dalla fotografia paesaggistica a quella commerciale (moda, ritratti), da quella naturalistica ai matrimoni. Non solo una macchina da studio, ma molto di più.
Questa super mirrorless non si limita però al solo scatto, ma rivoluziona anche il concetto di video.
Assieme alla macchina arriveranno presto due nuovi zoom, il 100-200 e il 45-100, equivalenti nel formato FF rispettivamente ad un 80-160 mm e ad un 35-80 mm. Gli obiettivi giocano un ruolo fondamentale nel progetto della GFX 100, in quando sopra i 50 Mpixel devono presentare una risolvenza (il numero di linee al mm che possono essere chiaramente distinte) necessariamente maggiore. Tutte le ottiche GF, incluse ovviamente le due nuove, sono studiate per questa macchina, come per le altre della serie.
Sensore e processore d’immagine
La GFX 100 è una fotocamera non solo caratterizzata da una risoluzione impressionante (102 Mpixel effettivi), ma che unisce i vantaggi del grande formato con la facilità d’utilizzo di una Fujifilm Serie X. L’obiettivo del costruttore è stato quello di realizzare una macchina fotografica in grado di offrire la miglior qualità possibile, le migliori prestazioni, il top di tutte le tecnologie Fujifilm ma al contempo facilmente trasportabile, versatile e idonea a qualsiasi genere fotografico senza essere necessariamente relegata al mondo dello studio.
Il punto chiave è questo nuovo sensore 1,7 volte più ampio di un full frame, con una diagonale di 55 mm, di tipo retroilluminato.
La struttura retroilluminata del sensore riceve una quantità maggiore di luce migliorando così le prestazioni: rumore più basso, maggior gamma dinamica e una lettura più veloce nonostante il numero di pixel più elevato. Dai primi test che sono stati effettuati, sembra che questo nuovo sensore, agli alti ISO, soffra addirittura meno di quello della GFX 50S: un risultato incredibile! La GFX 100, rispetto a quest’ultima, ha una capacità di andare a recuperare le ombre e restituire le gradazioni tonali sulle basse luci ancora migliori. La gamma dinamica si attesta sul valore di 14 stop e 16 bit RAW sul singolo scatto.
Il processore d’immagine è il già noto X-Processor 4 che avevamo visto sulla X-T3 e la X-T30.
Stabilizzatore in body
La nuova mirrorless Fujifilm top di gamma adotta il primo stabilizzatore d’immagine al mondo a cinque assi IBIS in una fotocamera dotata di sensore d’immagine più grande del formato 35 mm.
Sappiamo che maggiore è il numero di pixel e maggiore è la probabilità di avere micro-mosso. Per evitare che questa minaccia possa costituire un problema, Fujifilm ha progettato un sistema IBIS specifico per il nuovo sensore Large Format da 102MP che promette fino a 5,5 stop di stabilizzazione dell’immagine (quando si utilizza il Fujinon GF63mmF2.8 R WR). Il meccanismo di spostamento del sensore IBIS assicura che le immagini si stabilizzino non solo contro i movimenti di beccheggio e imbardata, ma anche contro i movimenti di spostamento (orizzontale e verticale) e di rollio (rotazione). Tutto cio’ è possibile grazie ad un doppio processore effettua 10000 calcoli al secondo!
L’intera unità dell’otturatore è sospesa utilizzando quattro molle per ridurre al minimo l’effetto dello shock di scatto; ciò amplia notevolmente la gamma delle situazioni in cui è possibile scattare a mano libera.
Tradotto in altre parole, con questa macchina è possibile evitare il mosso a 1/125 sec. con il Fujinon 110 mm e 1/60 sec. con il 32-64 mm. Un risultato incredibile per il grande formato!
Corpo macchina
Con dimensioni di 156,2 x 163,6 x 102,9 mm e un peso di 1,4 kg incluse le batterie, il corpo della GFX 100 è confrontabile con quello di una reflex FF professionale, pur essendo una fotocamera di grande formato.
Si tratta anche della prima fotocamera digitale mirrorless del costruttore giapponese a incorporare nativamente l’impugnatura verticale. Ciò ha permesso un design verticale con una ergonomia perfetta per scattare a mano libera, cosa che abbiamo apprezzato durante gli scatti alla modella che troverete in fondo a questo servizio.
Al fine di massimizzare le capacità del sensore di immagine, la core imaging unit di GFX 100 – costituita dalla flangia innesto dell’obiettivo, dal meccanismo di stabilizzazione dell’immagine e dal sensore di immagine – è il più possibile isolata dai pannelli della scocca principale. Questo design a doppia struttura garantisce un alto livello di precisione e robustezza, riducendo al minimo qualsiasi perdita di qualità dell’immagine causata da disturbi esterni al corpo.
Una macchina come questa deve essere ovviamente affidabile: il corpo è in grado di resistere ad una temperatura di +40°C e 10°C sotto lo zero, ma in fase di sviluppo è stata portata addirittura in cima all’Everest ed è tornata a casa intatta.
Autofocus da primato
Abbiamo già avuto modo di testare le eccellenti prestazioni AF delle ultime mirrorless Fujifilm della serie X (X-T3 e X-T30), prestazioni che ritroviamo in questa macchina. Dimenticatevi i limiti di una medio formato tradizionale: la MAF a rilevamento di fase si basa su 3,76 Mpixel posizionati sull’intero sensore ed assicura una messa a fuoco in soli 0,05 sec. Un nuovo standard di velocità e precisione per le fotocamere di questo tipo. L’effetto è particolarmente evidente quando si utilizzano obiettivi a lunghezza focale fissa che presentano un pesante gruppo lenti di messa a fuoco, ottenendo un miglioramento della velocità fino al 210 % rispetto al convenzionale sistema AF a contrasto. Inoltre, il sistema è sensibile sino a – 2 EV.
Allo stesso tempo, GFX 100 vanta un netto miglioramento dell’accuratezza di Face e Eye Detection AF, caratteristica essenziale per i fotografi di moda e ritrattisti.
La funzione Face Detection ora funziona a una distanza di ripresa maggiore e mostra un miglioramento significativo nelle inquadrature di profilo e nell’inseguimento di persone in movimento irregolare, anche quando il soggetto passa dietro degli ostacoli.
Ergonomia migliorata
Se la GFX50S non ci aveva del tutto convinto per il design di alcune componenti e per l’ergonomia; la GFX100 compie davvero un passo avanti rispetto al primo modello della serie. Pulsanti e leve per la gestione della fotocamera sono stati ridotti al minimo per una operatività semplice e intuitiva, garantendo allo stesso tempo un’impugnatura confortevole ed una presa perfetta.
Sul lato sinistro della fotocamera si trova la ghiera di selezione della modalità Drive, che consente la commutazione istantanea tra i modi Foto, Video ed Esposizione Multipla. È possibile memorizzare le impostazioni della fotocamera per ciascuna modalità (impostazioni di esposizione, bilanciamento del bianco, simulazione della pellicola, ecc.). Anche quando è necessario scattare foto e video in un’unica sessione, è sufficiente un solo movimento di selezione per richiamare le impostazioni adeguate.
Apprezzabile l’idea del monitor secondario da 2,05” sul pannello posteriore per una visualizzazione delle informazioni principali, che si aggiunge all’LCD secondario da 1,8” sul pannello superiore.
Varie informazioni possono essere assegnate a ciascuno dei monitor (EVF, monitor LCD posteriore e monitor LCD secondario del pannello superiore) per rendere il mirino meno affollato e più facile da usare. La visibilità delle informazioni è così assicurata quando si scatta in tethering o quando la fotocamera deve essere posizionata in luoghi che rendono difficile la visione del mirino o di entrambi i monitor.
Una macchina di questo livello doveva essere equipaggiata con il miglior LCD possibile. Ne è stato infatti adottato uno di tipo OLED da 5,76 milioni di pixel con copertura 100%, che può essere regolato su varie angolazioni grazie all’adattatore opzionale EVF Tilting Adapter EVF-TL1.
Il fatto di avere adottato una risoluzione così elevata per un mirino elettronico non è una pura “esercitazione tecnologica”. Quando si lavora con una macchina da 100 Mpixel con diaframma tutto aperto, la profondità di campo è un foglio di carta. Quindi, avere la possibilità di fruire di un mirino che vi permetta di ingrandire il soggetto fino a 24 volte con il massimo dettaglio, significa poter fare magari una messa a fuoco manuale al millimetro magari facendosi aiutare dal focus peaking.
Questo mirino, ampio e dall’ottima leggibilità, ha un ingrandimento di 0,86 x e contiene cinque elementi in vetro ottico, incluse le lenti asferiche, ed è stato specificamente progettato per il sensore da 102 Mpixel, che richiede un’estrema precisione di messa a fuoco. Può essere impostato sulle modalità Priorità Frame Rate, Priorità Risoluzione o Priorità Velocità AF, in base alle caratteristiche del soggetto e alle esigenze del fotografo.
Gli slot per le SD Card si trovano sulla destra, protetti dal classico sportellino:
…mentre una coppia di batterie NP-T125 permette un’autonomia fino a circa 800 scatti quando viene utilizzato il display LCD posteriore.
A livello di connettività, questo è il primo modello della serie GFX con supporto IEEE802.11ac 5GHz, che consente un trasferimento delle immagini wireless ancora più veloce. Analogamente ai precedenti modelli GFX, GFX 100 è compatibile con Tether Shooting Plug-in PRO for Adobe® Photoshop® Lightroom® e Capture One Pro FUJIFILM per l’elaborazione RAW e le riprese con tethering per adattarsi al flusso di lavoro di qualsiasi fotografo professionista.
Prestazioni video da primato
La GFX100 è in grado di registrare in 4K 30p (10 bit 4:2:2 esternamente e 10 bit 4:2:0 internamente) senza crop! Quando è selezionato il formato cinematografico digitale standard (17:9), GFX 100 registra video con un’area del sensore di 43,8 mm (L) x 23,19 mm (H) e 49,56 mm in diagonale: un formato più grande della maggior parte delle recenti cineprese digitali di fascia alta, rendendo più facile che mai la ripresa video di qualità con ridotta profondità di campo, ampia gamma tonale e sensibilità ISO elevata. Questo vuol dire significa produrre un file cinema look utilizzando anche focali corte ma avendo uno sfocato incredibile in background. GFX 100 cattura filmati con texture più dettagliate, riproducendo contemporaneamente la tridimensionalità e l’atmosfera della scena stessa.
Per il rendering video, GFX 100 si avvale di un sovra-campionamento dati equivalente a circa 50,5 Mpixel. Supporta anche il codec ad alta efficienza H.265/HEVC, nonché F-Log che ha una curva gamma che permette un’elevata gamma dinamica e Hybrid Log Gamma (HLG) per la facile registrazione di filmati HDR. GFX 100 è anche il primo modello del sistema GFX a incorporare la modalità di Simulazione Pellicola cinematografica ETERNA.
Infine, un’ultima nota riguardo al prezzo: 11.185 Euro per il solo corpo, una cifra da mettere in conto per acquistare la migliore fotocamera del mondo.
Ecco alcuni esempi di immagini scattate con la GFX 100: