Fujifilm Instax Wide 300, la recensione dell'ultima istantanea di grande formato

Ho messo alla prova la fotocamera istantanea Fujifilm Instax Wide 300
Fujifilm Instax Wide 300, la recensione dell'ultima istantanea di grande formato
Ho messo alla prova la fotocamera istantanea Fujifilm Instax Wide 300

Sì, lo so, il termine grande formato usato nel titolo è indubbiamente un’esagerazione. I tempi delle Polaroid 20×24 pollici, ovvero circa 50×60 centimetri, sono ormai solo un vecchio ricordo. Ma se pensiamo che la pellicola istantanea attualmente di maggiore successo è la Fujifilm Instax Mini, ovvero dei rettangolini da 54x86mm, dove l’immagine ha una dimensione di appena 46x62mm, allora qualsiasi formato maggiore può facilmente guadagnarsi l’appellativo di grande formato!

Restando quindi sempre in casa Fujifilm, le pellicole istantanee Instax Wide colpiscono innazitutto per le dimensioni praticamente doppie rispetto alle sorelle minori, pari per l’esattezza a 108x86mm, dove l’immagine ha una dimensione di 99x62mm. Sono comunque più piccole del classico formato cartolina di 10x15cm, ma la loro magia le rende affascinanti e uniche.

Mia figlia quando ha provato la Fujifilm Instax Wide 300 è infatti rimasta inizialmente delusa: “perché la foto è tutta bianca?”. Quando poi l’ho invitata a fissarla per qualche minuto è rimasta letteralmente a bocca aperta: le sembrava di vedere uno degli incantesimi dei maghetti di Hogwarts!

Ma procediamo con ordine con le mie di impressioni!

Prime impressioni

La Fujifilm Instax Wide 300 è davvero grossa. Nessun problema quindi a impugnarla saldamente con la mia manona: anche il mignolo riesce a trovare comodamente appiglio. Il peso è invece contenuto, grazie all’abbondante uso di plastiche. Plastiche che comunque risultano ben solide anche nell’uso spensierato.

I comandi sono pochi, intuitivi e facili da raggiungere: bastano pochi istanti per caricare la pellicola e iniziare a scattare. Comandi che però lasciano davvero poco spazio alla creatività: possiamo solo decidere se sottoesporre oppure sovraesporre, oltre a eventualmente attivare il flash di riempimento anche in condizioni di forte illuminazione.

Risulta invece impossibile anche solo disattivare il flash appena la luce inizia a calare. La ragione diventa evidente sfogliando la scheda tecnica: con un diaframma fisso a f/14 e con il tempo più lento di 1/64s, il flash è obbligatorio.

Il diaframma così chiuso è d’altro canto utile per garantire la nitidezza anche con solo due distanze di messa a fuoco disponibili: da 3 metri all’infinito oppure da 0.9 a 3 metri. In dotazione ci sarebbe dovuto essere anche un aggiuntivo per riprese ravvicinate, con cui fotografare soggetti a mezzo metro di distanza. Parlo al condizionale in quanto non l’ho trovato nella scatola dell’esemplare che ho ricevuto in prova.

L’aggiuntivo dovrebbe poi aiutare a controllare l’errore di parallasse dovuto al mirino fortemente decentrato rispetto all’ottica. Ma anche con soggetti molto lontani il mirino è decisamente approssimativo: ai bordi del fotogramma succede comunque spesso di trovarmi qualcosa in più oppure qualcosa in meno di quanto vorremmo.

Qualità immagine

La Fujifilm ha sempre prodotto ottime pellicole. Le sue pellicole istantanee non hanno mai fatto eccezione. Resterò infatti a lutto per anni dopo la loro decisione di interrompere la produzione delle splendide Fujifilm FP-100C.

In ogni caso con le Fujifilm Instax Wide posso consolarmi: nitide, contrastate e con colori che sono un piacere per gli occhi. Gli automatismi della Fujifilm Instax Wide 300 non permettono di sbizzarrirsi, ma la soddisfazione c’è sia prima che dopo lo scatto.

Aggiungo poi un dettaglio: le Instax Wide sono anche resistenti. La mia bimba più piccola le ha strapazzate in ogni modo possibile e immaginabile. Basta prendere un panno morbido e una volta tolte le tracce di biscotto le foto sono belle come appena scattate.

Conclusioni

Lunga vita alla fotografia istantanea. Una fotografia che non rischia di rimanere dimenticata nei meandri digitali di un hard disk. Una fotografia che magari possiamo personalizzare con una dedica sulla cornice bianca. Una fotografia che possiamo anche regalare, accendendo un sorriso che un selfie condiviso sui social non riuscirà mai a strappare.

Le prime fotografie erano considerate una magia. Regalarsi nell’era del digitale quella magia è un piacere che ogni appassionato di fotografia dovrebbe concedersi almeno una volta nella vita. La Fujifilm Instax Wide 300 è quella bacchetta che rende possibile tale magia.

Una bacchetta magari non proprio perfetta. Anzi, sarei entusiasta se la Fujifilm mettesse in produzione una versione leggermente più professionale. Mi piacerebbe un corpo macchina con la possibilità di usare tempi lunghi, con un attacco per i flash esterni e con il mirino meno decentrato. Spero che mi ascoltino.

Piace:
– la magia della fotografia istantanea
– qualità immagine
– facilità d’uso

Non piace:
– forte parallasse del mirino
– nessun controllo manuale
– impossibile disattivare il flash

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