La Fujitsu Siemens Computer perde un pezzo: Siemens ha infatti comunicato di aver intenzione di uscire dalla joint venture lasciando la propria parte per intero al partner Fujitsu. L’operazione verrà concretizzata il 1 aprile prossimo, mentre nel tempo intercorrente il vecchio gruppo continuerà ad operare regolarmente come nulla fosse cambiato.
L’unione tra le parti era stata siglata l’ormai lontano 1 Ottobre 1999: il gruppo ha lavorato con successo fino ad oggi, ma ad 1 anno dalla scadenza della storica partnership le parti hanno deciso di sedersi attorno ad un tavolo per rivalutare le rispettive aspettative ed i rispettivi programmi. Siemens ha espresso così la volontà di concentrare i propri investimenti in altri comparti: con 450 milioni di euro (570 milioni di dollari circa) la Fujitsu ha fatto proprio il 50% del gruppo tornando a ricomporre il 100% della proprietà.
La joint venture aveva in questi anni raccolto risultati molto importanti nel mercato dei pc, ma al termine di questa avventura la Siemens ha deciso di concentrarsi sul proprio core business abbandonando il filone dei personal computer. Fujitsu continuerà in solitaria l’attività ed ha già annunciato di non voler allontanare dalle basi tedesche la filiera produttiva (alla quale, anzi, verranno aggiunti nuovi comparti). Nell’occasione cambieranno anche alcuni vertici societari in un riassestamento che non pare viziato da rotture traumatiche.
«Vorremmo competere con IBM ed HP», ha spiegato il vicepresidente Fujitsu, Tatsuo Tomita, «ma dopo questa acquisizione non saremo in grado di intraprendere una battaglia». Nessun licenziamento in programma ed obiettivi di mercato, in virtù della congiuntura economica attuale, semplicemente rinviati: «Ad oggi abbiamo una porzione di mercato da una sola cifra percentuale, ma vogliamo arrivare in doppia cifra».