Un tempo chi utilizzava Internet pensava che il pericolo maggiore fosse dovuto a virus che in qualche modo potessero danneggiare i dati dei nostri sistemi informatici. Oggi, al contrario, tutti i navigatori sanno che l’insidia principale da cui difendersi è il furto dei dati personali, ovvero della nostra identità digitale.
Per tutelare la privacy, occorre innanzitutto dotarsi di buone protezioni software ed evitare di utilizzare siti o applicazioni sospette. Tuttavia, può comunque capitare di rimanere vittime di un furto digitale. Come si legge sul Sole24Ore, per aiutare i navigatori a fronteggiare le spese legali e per risarcire i danni morali derivati da un’eventuale furto di identità, è nata un’apposita assicurazione.
L’azienda britannica CPP, specializzata in assicurazioni legate al mondo della privacy, ha infatti preparato un piano assicurativo pensato appositamente per questi casi, dal costo di circa 70 sterline l’anno.
Nell’era della privacy “totalmente virtuale” di Facebook, la soluzione chiamata Cpp Identity Protection, presto disponibile anche in Italia, può essere sufficiente per far superare le legittime e motivate resistenze anche a chi, per questioni di riservatezza, non avrebbe mai accettato di partecipare a un social network?