Il sistema operativo Chrome OS e la piattaforma Android sembrano destinati ad un progressivo avvicinamento, tanto da arrivare alla fusione in un’unica entità entro il 2017. È l’ipotesi sostenuta da una fonte del Wall Street Journal, riportata su queste pagine la scorsa settimana. Un’evoluzione quasi inevitabile per la tecnologia alla base della linea Chromebook, come testimonia anche il prossimo lancio del Pixel C da parte di Google.
Sulla questione si è già pronunciato il gruppo di Mountain View, confermando che i notebook basati su Chrome OS continueranno ad esistere e ad essere supportati. Oggi è il turno di Eric Schmidt, intervenuto in occasione della conferenza TechCrunch Beijing in scena a Pechino. Il chairman di bigG non ha escluso l’ipotesi, senza però nemmeno darne una conferma ufficiale. Si è limitato a dichiarare che il confine tra sistemi differenti è destinato a farsi sempre più sottile, impalpabile, a beneficio innanzitutto degli utenti. In altre parole, Google si prepara a unificare le piattaforme in nome dell’usabilità e della semplicità di accesso alle rispettive funzioni.
Le tecnologie sono in continua evoluzione e, quando possibile, una può confluire in un’altra. Penso che le distinzioni così nette oggi lo saranno meno in futuro.
Nell’occasione Schmidt si è pronunciato anche sul possibile ritorno dell’azienda in Cina grazie alla ristrutturazione in atto dopo la nascita di Alphabet, come vociferato di recente. L’intenzione è quella di continuare a confrontarsi con il governo locale per valutare ogni possibilità. Google, in realtà, non è mai sparita del tutto dal paese asiatico: Android è ad oggi il sistema operativo più diffuso fra l’utenza, molte aziende locali hanno continuato ad investire in advertising sul motore di ricerca a livello globale e di recente la partneship con il produttore Huawei ha portato alla nascita dello smartphone top di gamma Nexus 6P