C’era una volta l’annuncio emozionato a cena con gli amici. C’era una volta l’sms o la telefonata con il “sì, ebbene sì”. C’era una volta la guancia arrossata ed il brindisi d’obbligo. Ora il grande annuncio può essere fatto anche in un altro modo: quando una gravidanza ha inizio, lo si può annunciare a tempo debito anche su Facebook.
Il social network ha predisposto il tutto per fare in modo che, sul sito ove gioie e dolori vengono condivisi con i propri amici, anche la più grande delle gioie possa essere comunicata in modo formale, ufficiale e pubblico. Il tutto è possibile grazie alla semplice aggiunta di un nuovo parente certificato, così come già praticabile da tempo, ma in questo caso viene annunciata una vita in arrivo indicando anche la data prevista per il parto.
Si sceglie la voce “bimbo in arrivo”, si indica la data prevista e v’è la possibilità opzionale di indicare anche il nome del nascituro. Il primo battesimo è così cosa fatta: il futuro pargoletto fa la propria prima apparizione nella community del social network, avviato così sulla strada di Facebook direttamente dai genitori. La funzione appare peraltro al momento sufficientemente discreta: nessun avviso immediato in bacheca, nessuna nota tra le informazioni del profilo tranne un avatar vuoto nella sequenza dei parenti certificati. Il tutto si limita pertanto ad una comunicazione funzionale diretta al social network: sarà il futuro genitore a poter far eventualmente seguito a tale “dichiarazione” con un tradizionale aggiornamento di stato che rende pubblico l’annuncio.
Prima ancora che la nuova vita veda la luce, la sua presenza è già cosa fattiva e a distanza di 13 anni dal primo vagito (l’età minima prevista ad oggi per poter approdare sul social network, periodo che Mark Zuckerberg già non ha fatto mistero di voler visto ridotto) l’account del nuovo utente potrà essere attivato.
Così facendo Facebook aggiunge un ulteriore tassello per rendere ancor più coinvolgente l’esperienza sul network e, giocoforza, ancor più precisa la segmentazione della community: inevitabilmente per i futuri genitori le pubblicità previste sulle pagine di Facebook saranno quelle di passeggini e pannolini, ottimizzando l’impatto tra utenti e advertiser e la redditività delle inserzioni. In questo Facebook dimostra di avere qualcosa di più rispetto a Google poiché il motore deve intuire il profilo degli utenti sulla base delle loro ricerche, mentre il social network ha il tutto già definito, dichiarato e strutturato direttamente dalle autocertificazioni degli utenti stessi.