Netflix non fornirebbe dati credibili sui propri programmi, facendo apparire i propri show più seguiti di quanto effettivamente siano. Si può sintetizzare così l’accusa che John Landgraf, CEO di FX, ha rivolto al colosso dello streaming nel corso della sua apparizione al TCA Winter Press Tour. Secondo il dirigente dell’emittente televisiva, le informazioni fornite da Netflix sarebbero ingannevoli e non idonee per comprendere l’effettivo livello di gradimento del pubblico verso la piattaforma.
Come ampiamente noto, Netflix non fornisce regolarmente alla stampa dei dati d’ascolto sui propri programmi, anche poiché le tecniche di rilevazione tipiche per l’universo televisivo poco si adattano a quello dello streaming. La visione non è infatti contemporanea, come avviene invece per un programma in diretta, e gli utenti decidono autonomamente con quali modalità accedere alla fruizione. Per questa ragione, il gruppo di tanto in tanto rende note delle statistiche globali sugli show: ad esempio, di recente è emerso come “Bird Box” con Sandra Bullock abbia raggiunto 80 milioni di abbonati, di cui 45 nella sola prima settimana, mentre la serie “You” avrebbe conquistato ben 40 milioni di sottoscrittori.
Ma è proprio su queste cifre che giunge l’affondo di Landgraf, convinto siano davvero poco rappresentative del successo delle produzioni originali di Netflix. Così come riporta Deadline, il CEO di FX ha sottolineato come il colosso dello streaming lasci intendere quelle cifre si riferiscano all’audience media di una serie, quando in realtà sarebbero relative ai singoli utenti che provano a guardare almeno un episodio rimanendo connessi per il 70% della sua durata. Di conseguenza, i 40 milioni di “You” equivarrebbero a 8 milioni di audience media – un dato comunque confortante per Netflix – mentre gli altrettanti 40 di “Sex Education” potrebbero essere ridotti a 3 milioni. Secondo Landgraf, così come riporta USA Today, l’unica produzione Netflix che è stata davvero in grado di raggiungere cifre da emittente televisiva è “Stranger Things”, per le altre i dati rivisti e corretti sarebbero meno gratificanti.
Landgraf ha quindi richiesto un contesto comune, un sistema di misurazione che comprenda sia le emittenti televisive che le piattaforme di streaming, affinché si possa giocare ad armi pari:
Credo sinceramente che le regole debbano rappresentare un bene comuni per tutti. […] L’attitudine delle compagnie della Silicon Valley che sono entrate nel business televisivo davvero mi infastidisce.
Al momento, Netflix non ha risposto a queste dichiarazioni. In ogni caso, il successo della piattaforma è anche testimoniato da altri fattori, come il numero degli abbonati a livello globale, in crescita senza sosta di trimestre in trimestre. Come andrà a finire?