Durante il G8 che si sta tenendo in questi giorni in Giappone, si discuterà ampiamente di pirateria e delle misure che si potrebbero adottare per contrastare i file-sharer.
A riportare questa intenzione vi è Newscientist, il quale afferma che il piano anti-sharer coinciderà con l’approvazione dell’ACTA, un trattato internazionale che coinvolge Stati Uniti, Commissione europea, Svizzera, Australia e Giappone.
Nel qual caso fosse attuato si prospetterebbe vita dura per i condivisori di opere protette: disconnessione dalla rete e conseguenti procedimenti penali.
Si vocifera che questi ultimi potranno essere applicati anche nei confronti di coloro che scaricano file senza fini di lucro e che il procedimento di repressione potrà essere attuato senza che vi sia la necessità della denuncia da parte dei titolari dei diritti dei file incriminati.
Si prospetta anche una collaborazione con gli Internet Service Provider, che se finora sono stati in disparte nella lotta, come tanti Ponzio Pilato, adesso dovranno scegliere da che parte stare, ma su questo non si hanno di certo dubbi.