Sono due le mani che hanno progettato e realizzato il Samsung Galaxy Nexus: una aggiungeva tecnologia, l’altra toglieva tecnologia. La prima è quella guidata dalla creatività, dall’impegno e dall’ambizione; la seconda è quella guidata dal fronte legale e dai brevetti. Il risultato è il dispositivo che è possibile apprezzare da poche ore e che a partire dalla seconda metà di novembre sarà disponibile anche in Italia al prezzo di 599 euro.
Che il Galaxy Nexus sia nato per evitare ogni possibile scontro legale con Apple è stato confermato direttamente da Shin Jong-Kyan, a capo del comparto mobile in casa Samsung. Le sue sono parole del tutto chiare: «abbiamo fatto tutto quello che abbiamo potuto ed abbiamo tenuto in seria considerazione i brevetti». Samsung, insomma, dichiara di aver espresso tutto il proprio impegno per evitare di violare ogni qualsivoglia brevetto di Cupertino, così che lo smartphone possa fare il proprio percorso di mercato senza dover incorrere in alcun blocco così come successo al Galaxy Tab in Australia (ed il caso è in discussione anche in altri paesi).
Samsung mette le mani avanti, però: sebbene il gruppo abbia espresso il massimo sforzo, non è tuttavia in grado di promettere che tutto vada nella giusta direzione. «Vedremo se saremo liberi al 100%», spiega Shin Jong-Kyun, il quale afferma di aver accresciuto le risorse umane a disposizione dell’ufficio legale dell’azienda coreana per combattere fino in fondo la propria sfida contro Apple. Le ipotesi di una possibile riappacificazione dettata da interessi di mercato, infatti, appare ad oggi oltremodo remota: Samsung rimane sul piede di guerra, spiegando che gli screzi attuali sono «soltanto l’inizio».
Samsung non ha dettagliato quanto posto in essere con il Galaxy Nexus per evitare di incappare nei brevetti Apple, ma va sottolineato come le sfide con Cupertino siano dipinte con sullo sfondo gli accordi con Microsoft: ogni singolo Galaxy Nexus, infatti, in quanto dotato di sistema operativo Android, porterà nelle casse di Redmond una piccola percentuale di royalty che le parti hanno già concordato.
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