Seguendo la linea già presentata durante la conferenza sul Galaxy A7 e il Galaxy A9, Samsung ribadisce la volontà di mantenere le performance pressoché uguali su un numero più alto possibile di dispositivi. Per questo, dopo un primo incontro con i nuovi smartphone Galaxy S10, S10e e S10 Plus, l’impressione è che non si sacrifichino le prestazioni in nessuno dei tre. Tutti veloci, fluidi, con display AMOLED che si differenzia solo per la grandezza. Il form factor definisce anche l’usabilità degli smartphone, che però viene leggermente intaccata dalla posizione non proprio comoda del tasto per l’accensione – molto più vicino all’angolo superiore destro della scocca.
In generale, l’unico fattore qualitativo che davvero differenzia i tre smartphone della nuova gamma è la fotocamera: S10e ha una doppia fotocamera posteriore da 12MP (grandangolo) + 16MP (ultra-wide) con OIS e anteriore da 10MP; S10 e S10+ hanno enrambi una tripla fotocamera posteriore con doppio OIS (alle fotocamere di S10e si aggiunge un teleobiettivo da 12MP), e infine S10+ ha un’ulteriore fotocamera anteriore da 8MP che in realtà si comporta come sensore di profondità RGB. Dopo un paio di scatti con tutti e tre gli smartphone, a una prima occhiata la qualità delle foto e dei video non sembra poi tanto differente fra un modello e l’altro. Sicuramente, il teleobiettivo su S10 e S10+ contribuisce a scattare foto più nitide con uno zoom maggiore, ma il vero punto di forza che sembra dare una marcia in più a tutti e tre gli smartphone in realtà è il processore per le reti neurali (NPU), che riconosce le scene e ottimizza la composizione della foto di conseguenza.
In generale, avendo eseguito i test in condizioni di luminosità artificiale in notturna, il risultato è da considerarsi più che buono. Ovviamente, un approfondito test verrà eseguito successivamente, con una recensione completa.
In sostanza, la nuova gamma Galaxy non punta all’innovazione. Semmai, soprattutto con l’adozione della nuova One UI (l’interfaccia grafica personalizzata da Samsung su Android 9.0, che prende il posto della TouchWiz), l’allineamento delle caratteristiche tecniche e la conferma delle funzionalità hardware e software pre-esistenti, Samsung sta riuscendo nel suo obiettivo di democratizzare la tecnologia.
L’unico nodo da sciogliere, oggi, è quello del potere d’acquisto: come può una gamma di smartphone democratizzare la tecnologia, se il modello di base parte da 779€? La risposta, la saprà dare solo il tempo: Samsung ha anticipato che il 2019 sarà un anno ricco di novità. Non resta che aspettare.