Per avere la certezza assoluta bisognerà attendere l’annuncio di Samsung, ma le indiscrezioni delle scorse settimane sembrano trovare conferme nelle parole di Qualcomm. Il chipmaker ha infatti svelato indirettamente che «lo Snapdragon 810 non sarà nel dispositivo di punta di un grande cliente». Il nome di questo cliente non è stato fatto, ma è chiaro il riferimento a Samsung.
I risultati finanziari relativi al primo trimestre 2015 mostrano un profitto di 7,1 miliardi di dollari e un utile operativo di 2,1 miliardi di dollari. Qualcomm ha però ridotto le stime di fatturato per l’intero anno da 26,8-28,8 a 26-28 miliardi di dollari per una serie di motivi, tra cui la perdita di un grande cliente. Il produttore, di cui l’azienda non ha voluto svelare il nome, è sicuramente Samsung. Il Galaxy S6 non integrerà dunque lo Snapdragon 810, a causa dell’eccessivo riscaldamento rilevato durante i test. Ciò smentisce le voci su un ipotetica variante del chip.
Durante la conference call con gli investitori, il CEO Steve Mollenkopf ha dichiarato che le prestazioni dello Snapdragon 810 sono ottime e che verrà utilizzato in oltre 60 dispositivi. Il SoC, a differenza dei suoi predecessori, integra otto core ARMv8 a 64 bit (4 Cortex A-53 e 4 Cortex A-57), ma il prossimo chip di fascia alta userà nuovamente una CPU custom.
Il Samsung Galaxy S6 integrerà quindi un processore Exynos 7 Octa. I chip Exynos, prodotti dalla stessa Samsung, sono stati finora utilizzati solo in Corea del Sud. Questa volta dovrebbero trovare posto anche negli smartphone venduti in Europa e Stati Uniti. Anche se ha perso un importante cliente, Qualcomm potrà fare affidamento su altri produttori. Lo Snapdragon 810 è infatti presente nell’LG G Flex 2 e nello Xiaomi Mi Note Pro, e verrà integrato anche negli HTC One (M9), LG G4, Sony Xperia Z4 e OnePlus One 2.