Galileo, il nuovo sistema satellitare europeo che dovrebbe, nelle intenzioni, permettere al vecchio continente di rendersi indipendente dal sistema americano GPS o da quello russo GLONASS, sta avendo qualche problema di gioventù. L’ESA, cioè l’Agenzia Spaziale Europea ha annunciato di aver aperto un’indagine per capire che stia succedendo a 5 dei primi 18 satelliti che sono stati messi in orbita. L’Agenzia Spaziale Europea che ha acceso il sistema satellitare lo scorso dicembre ha affermato che il problema non coinvolgerebbe il corretto funzionamento dei satelliti.
Il guasto sarebbe da ricondursi, infatti, agli orologi atomici a bordo di questi satelliti. 9 di questi, infatti, non funzionerebbero ma l’Agenzia è fiduciosa di poter risolvere efficacemente il problema. Nello specifico, 3 di questi orologi sono basati sul rubidio, mentre i rimanenti 6 orologi atomici guasti sono basati sulla più precisa tecnologia maser passiva all’idrogeno. Proprio l’estrema precisione di questa galassia di satelliti è il carattere distintivo del progetto Galileo. Un network molto più preciso di quello offerto dal GPS che aprirebbe le porte ad utilizzi commerciali molto interessanti. Proprio perché trattasi di un sistema che deve offrire servizi di valore aggiunto ad alto valore commerciale c’è una certa preoccupazione sull’evoluzione del guasto fermo restando la convinzione che si possa risolvere tutto senza drammi.
Tuttavia c’è incertezza sui prossimi step del progetto Galileo. In queste ore si starebbe decidendo se posticipare i lanci dei rimanti satelliti, Galileo prevede 30 satelliti entro il 2020, oppure continuare con i lanci sperando che il problema non peggiori e non diventi sistematico.
Al momento l’ESA sta lavorando a stretto contatto con i produttori di questi orologi atomici, con tutti i suoi altri partner spaziali per tentare di capire come risolvere il problema. Inoltre, l’ESA sta dialogando con i colleghi indani che usano gli stessi orologi sul sistema satellitare asiatico senza alcun problema.