L’operazione nostalgia di Nintendo non sembra volersi fermare ai 16-bit: dopo il clamoroso (e inaspettato) successo ottenuto lo scorso anno da NES Mini con i suoi 8-bit è stata la volta dello SNES Mini in grado di riportare in vita i gloriosi 16-bit. Molto probabilmente ci si spingerà oltre: già circolano da tempo indizi su un possibile N64 Mini e ora si parla addirittura di un Game Boy Mini.
L’azienda nipponica ha registrato il marchio, in Giappone. L’operazione è avvenuta in data 15 settembre 2017, ma è resa stata nota solo oggi. Stando alla documentazione, si fa riferimento a “macchine videoludiche, videogiochi, portachiavi, portaoggetti o custodie in metallo e vestiario”. Diversi usi commerciali, dunque, tra i quali rientrano giochi e console. L’immagine allegata lascia poi ben pochi dubbi sulle intenzioni della grande N. Tuttavia, non si tratta di un annuncio e almeno per il momento è d’obbligo prendere il tutto con le pinze. Si tratterebbe del primo handheld a ricevere questo trattamento.
Sono molte le edizioni del Game Boy commercializzate nel tempo, ma quella qui raffigurata è la prima, la più celebre, lanciata in Giappone nella primavera 1989 (come erede del Game & Watch) e giunta l’anno successivo anche in Europa, con il suo display da 66 mm di diagonale e con una risoluzione pari a 160×144 pixel. In Italia ad occuparsi della distribuzione fu inizialmente Mattel, passando poi la palla a Giochi Preziosi con il marchio GiG Electronics.
Considerata la natura stessa della piattaforma, un’ipotetica edizione Mini sarebbe per forza di cose differente da quelle dedicate a NES e SNES: di certo non la si collegherà al televisore. Uno dei titoli più apprezzati all’epoca, capace di spingerne le vendita a livello globale, è stato l’indimenticabile Tetris, il puzzlegame per eccellenza.