Gli interessi economici davanti alla salute pubblica. Accade negli Stati Uniti d’America, dove GameStop chiede ai suoi dipendenti di tenere aperti i negozi nonostante i blocchi delle attività commerciali per contrastare la diffusione del coronavirus, imposti da diverse autorità locali.
GameStop sta lavorando diligentemente durante questo periodo senza precedenti per fornire ai nostri clienti e collaboratori l’ambiente più sicuro possibile – ha dichiarato la società in una nota – Stiamo implementando modifiche alle nostre operazioni di vendita al dettaglio in modo da poter continuare a fornire prodotti essenziali ai nostri clienti che consentano loro di rimanere in contatto e fornire prodotti che consentano alle aziende e ai consumatori di lavorare in remoto.
Il colosso della vendita al dettaglio di videogiochi ha però adottato alcune misure per limitare la socialità: permette di accedere ai negozi solo a 10 clienti alla volta, ha ridotto gli orari di apertura, e implementato una politica di consegna a “alla porta” che permette ai clienti di ritirare gli ordini fuori dal negozio, sospeso fino al 29 marzo il ritiro usato, rinviati gli eventi e i lanci di mezzanotte, disabilitate tutte le postazioni da gioco nei punti vendita.
GameStop fa inoltre sapere che in tutti i negozi c’è la fornitura necessaria di materiali disinfettanti e disinfettante per le mani. I dipendenti possono rimanere a casa “solo se sono malati e con sintomi influenzati”, spiega .
Diversamente in Italia tutti i punti vendita GameStop sono chiusi, come le altre attività commerciali ad eccezione di quelle di primaria necessità ad esempio farmacie e supermercati.