Intorno al 1988 iniziarono ad apparire, fra le pagine di riviste dedicate all’informatica e ai giochi per PC, alcuni annunci pubblicitari riguardanti un nuovo titolo sviluppato dalla quasi sconosciuta casa produttrice Gamesware, con sede a Liverpool.
Il gioco in questione, chiamato Gamma Strike, era stato sviluppato per le più famose piattaforme dell’epoca, come Commodore 64, Commodore 128 e Spectrum, e consisteva in una sorta di tiro al bersaglio “stampato” su un cartoncino plastificato da collegare direttamente al PC.
Il pacchetto completo, presentato ad un prezzo di £24.95, comprendeva, appunto, il bersaglio multicolore dotato di sensori integrati e un’interfaccia per l’assegnazione automatica del punteggio, due pistole di plastica ad aria compressa fornite di una serie di piccoli proiettili di gomma, nonché i relativi cavi collegabili al PC.
Era, inoltre, fornito un software su cassetta con 3 diverse tipologie di gioco, denominate “Alien Team”, “Voyager 19” e “Competition Shootout”; gli ultimi due titoli citati prevedevano anche una modalità di gioco multiplayer, con cui era possibile la sfida fino a 4 avversari in contemporanea.
Tuttavia, nonostante l’interessante aspetto ludico, furono sollevate questioni circa la potenziale pericolosità di Gamma Strike, dovuta se non altro alla possibilità di colpire accidentalmente coloro che fossero presenti nella stanza.
In effetti, il gioco non superò le norme di sicurezza previste e, a dispetto delle pubblicità che ne annunciavano l’imminente uscita, non apparve mai sul mercato.