Il Garante della Privacy italiano ha incontrato una delegazione di Facebook per approfondire alcune tematiche concernenti lo scandalo di Cambridge Analityca. Obiettivo del Garante quello di analizzare alcuni aspetti dell’istruttoria che sta portando avanti sul social network. Il Garante, nello specifico, ha chiesto al social network ulteriore documentazione per verificare la possibile violazione dei dati di migliaia di utenti italiani coinvolti nella vicenda a loro insaputa. Come noto, dei circa 87 milioni di iscritti a Facebook i cui dati sono stati utilizzati in maniera illecita da Cambridge Analityca, ben 214 mila sarebbero italiani.
A questo importante incontro hanno partecipato, tra gli altri, Antonello Soro, Presidente del Garante della Privacy e Yvonne Cunnane, responsabile europea per la privacy del social network. Facebook ha evidenziato, durante l’incontro, la volontà di collaborare pienamente e di voler fornire tutte le informazioni che saranno richieste. Nello specifico, il social network chiarirà quali sono le società che effettuano marketing politico e che hanno avuto accesso ai dati degli utenti. Inoltre, Facebook riferirà in merito alle policy e alle tecnologie utilizzate, relative al riconoscimento facciale.
La società di Mark Zuckerberg spiegherà al Garante della Privacy italiano anche tutte le misure che saranno poste in essere per adeguare il trattamento dei dati al nuovo Regolamento Europeo sulla protezione dei dati personali o GDPR. Ancora, il social network illustrerà le modalità di profilazione dei dati degli iscritti ed in particolar modo in riferimento ai dati sensibili.
Infine, Facebook spiegherà tutti i tipi di controlli effettuati sugli sviluppatori delle app collegate alla piattaforma.
Le grandi società operanti su Internet proprio in virtù del rilevante potere che esercitano e delle enormi quantità di dati personali che trattano, devono dimostrare di operare nel rispetto della legge e di meritare la fiducia dei loro utenti. Ci aspettiamo da Facebook piena collaborazione nel prosieguo di questa istruttoria e confidiamo che la multinazionale americana rafforzi le garanzie per la protezione dei dati dei cittadini italiani ed in generale europei, anche ai sensi del nuovo Regolamento privacy che sarà definitivamente applicabile a partire dal prossimo 25 maggio. Nel caso in cui si riscontri una non adeguata tutela dei dati personali potremo imporre ai giganti della rete precise misure prescrittive e irrogare pesanti sanzioni. La sanzione maggiore, però, è quella che rischiano di ricevere dai loro stessi utenti, che abbandonano le piattaforme a seguito della violazione del patto fiduciario che ad esse li lega, con conseguente perdita del valore di mercato delle aziende interessate.
Proseguono, dunque, le inchieste che vedono coinvolto Facebook a seguito dello scandalo di Cambridge Analytica che sta preoccupando soprattutto il mondo politico in merito a come il social network difenda i dati degli iscritti.
Il Garante della Privacy sul caso Facebook lavorerà anche a stretto contatto con le altre Autorità europee nell’ambito del Social Media Working Group.